21ª giornata
USAP - CAMPIGLIA 1-2
Campionato Eccellenza UISP 2017/2018 – 21ª Giornata
Usap ASD Elemac - Campiglia 1-2 (0-1)
Castellina Scalo, 8/4/2017
USAP ASD Elemac: Volpi, Castaldo, Rocchi S. (71’ Patoku); Pruneti, Cipriani, Pucci; Pogosean, Graziano (72’ Galiano), Trotta (57’ Fedi), Forte, Puccio (57’ Boldrini).
A disposizione: Romano, Damiani, Rea, Bertola.
All. Bisignano (sq. Pellegrino).
Campiglia: Angelini, Pagliarin (74’ Butini), Di Fonzo; Di Meglio (69’ Donati), Capitani, Camara; Sagliano (77’ Nencini), Petrini, Tafuro (63’ Tota), Diagne, Schiano (67’ Noni).
A disposizione: Natale, De Angelis, Macrì, Spinelli.
All. Burresi.
Arbitro: Sig. Topini di Siena
Reti: 32’ Di Fonzo, 56’ Diagne su rigore, 57’ Forte.
Note: Pomeriggio brullo e nuvoloso. Spettatori 55. Ammoniti: Cipriani, Forte, Pruneti, Pogosean nell’Usap; Angelini, Petrini, Tafuro e Diagne nel Campiglia.
Il secondo rigore consecutivo farlocco condanna l’Usap Asd Ele.mac alla seconda sconfitta consecutiva al termine di una partita giocata con vigoria e mirabilia al cospetto di una squadra dannatamente più forte e con maggiori individualità estrinsecate nell’arco della contesa. Il minuto decisivo è il 56’ allorché Schiano si lascia sfuggire via un bel servizio di Diagne tutto solo in area e a cui non par vero di ruzzolare per terra non appena ha il sentore del tocco del tutto fortuito nella corsa con il difensore Rocchi dell’Usap. Si potrebbero abbracciare i sintomi regolamentari del danno casualmente provocato, ma si esalta la furbizia dell’attaccante rispetto all’ingenuità, ad esempio, di Diagne in un’azione successiva, accentuata, poi, dalla battuta preferita rubata a Di Meglio.
Il rigore calciato da Diagne è anche abbastanza semplice nella sua ciabattata, Volpi per poco non ci arriva, ma tant’è, arrotonda il risultato conseguito con l’altrettanto casuale punto del vantaggio del 32’ ottenuto con Di Fonzo accaparratosi del rimbalzo sul palo a seguito di una punizione battuta da Sagliano che l’intera difesa dell’Usap si è ipnoticamente fermata ad osservare come se si trovasse a vedere un film al drive-in.
E, casualità per casualità, ecco arrivare il gol che accorcia le distanze, per infondere (vane) speranze di rimonta all’Usap, esattamente un minuto dopo, conseguito da un Forte comprensorio ed irritato, raccogliendo un sesquipedale errore di Cipriani davanti ad Angelini, malaccortamente rinviato dallo sguiscio di Capitani.
Un trittico di reti che nobilita una partita non molto bella, sbloccatasi nell’unico tiro in porta dell’intero primo tempo e che ha avuto una piccola fiammata locale nelle due occasioni avute da Puccio al 49’ e al 53’ (gran parata di Angelini sulla prima; elevazione fuori tempo sulla seconda) prima dell’intervento taglia-gambe del Sig. Topini di Siena.
Sul campo gli schieramenti si erano tetragonizzati con l’Usap che compone il 4-3-3 con i rientri di Forte in mezzo al campo e Trotta e Graziano in attacco (spesso scala ad un 4-4-2 molto avanzato, con Pruneti costretto a fare gli straordinari in sede di chiusura, andando spesso a scapito della precisione nel passaggio), mentre il Campiglia appoggiava Diagne con Schiano e Tafuro in un 4-3-2-1 nel quale Di Meglio fungeva da perno centrale, anche se con molte riserve sulle traiettorie da imbucare.
Che sulla partita vigesse una friggente onda ionizzata lo si evince dopo appena quarantotto secondi allorché Schiano si prende la prima ramanzina del direttore di gara per una protesta esagerata rispetto alla chiamata regolamentare.
Fortunatamente il campo non esprime ciò che viene artatamente richiesto in esterna e la gara si dipana su una linea battagliera, ma entro i decenti limiti e la prima ammonizione scocca soltanto dopo la mezz’ora, per un’altra (inutile) protesta.
Il gol del vantaggio ospite viene a rompere un equilibrio, tutto sommato, imperante e non è un caso, tuttavia, che il realizzatore sia Di Fonzo che, fino a lì, aveva fornito veramente un’ottima prestazione.
L’Usap, penalizzata dalla personalissima partita che stava ingaggiando il suo miglior giocatore, patisce il resto del tempo, soprattutto, dal punto di vista della personalità, lasciandoselo scivolare via senza quasi colpo ferire. E’ anzi il Campiglia a poter profferire un altro acuto se Schiano riuscisse ad approfittare della mossa molto ingenua di Volpi, ma non ci riesce.
Il colpo di genio (l’unico in partita) di Graziano che riesce a smarcare Puccio per il tiro che Angelini devia in angolo al 49’ sembra dare una nuova rivitalizzazione ai locali nella ricerca del pareggio. Riescono, difatti, ad accamparsi sempre con maggior frequenza nella metacampo avversaria, pur dando l’impressione di grossa difficoltà a dipanare vere e proprie azioni pericolose.
La stessa opportunità di cui Puccio non sa approfittare al 53’ scaturisce più che altro da una latente incomprensione difensiva del Campiglia anziché da un’azione comandata dall’Usap.
Al minuto nodale del rigore, la risposta dell’Usap è quella di cambiare due terzi del tridente d’attacco: mossa che ricambia in un battibaleno con il punto della speranza. Ma è una sorta di fuoco di paglia e gli ospiti si ricompattano meccanicamente non lasciando più alcun spazio, usufruendo dei rientri preziosi di Diagne che, dopo un primo tempo da faville, è costretto a mordere il freno con la scalatura di Castaldo in marcatura.
Nel finale tutto per tutto dell’Usap con l’ammasso di ulteriori due punte (Patoku e Galiano) sulla tre quarti avversaria, ma anche grandi spazi che si aprono ai contropiede del Campiglia che non riesce ad approfittarne per mantenere fino al termine dei cinque minuti di recupero concessi dal direttore di gara (schiantato fisicamente dopo cinquanta minuti) in un finale da tregenda che, da tregenda non lo è mai diventato.
Gianni Barba