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Campionato 2019/2020 – 13ª giornata

 

G.A. SAN ROCCO – USAP ASD ELEMAC 0-0

 

Campionato 2019/2020 – 13ª giornata

 

 

Sovicille, 14/12/2019.

 

G.A. SAN ROCCO – USAP ASD ELEMAC 0-0

 

G.A. SAN ROCCO: Terzi,Armonici,Di Mario (56’ Bucalossi); Brogi, Di Libero, Tecchio; Topanxha, Grillo, Joosten, Lazzi (68’ Ciofi), Abbate.

A disposizione: Ronco, La Manna, Ciofi, Ceccherini, Saracino, Trasolini, Silvestri, Tempesti.

All. Bartolommei.

 

USAP ASD: Romano, Bertola, Rocchi F.; Pruneti, Caropreso, Pucci; Fedi (72’ Angiolini), Vezzosi (64’ Suffia), Puccio (61’ Bartarelli), Rapaj (46’ Rocchi S.), Spedale (75’ Thiaw).

A disposizione: Montuoro, Giannini, Metaj, Sanguigni.

All. Bisignano.

 

Arbitro: Sig. Arcuri di Siena

 

Note: Pomeriggio brumoso con cappa nubica uniforme, con qualche timido accenno di pioggerellina immediatamente soffocata dalla minaccia di aprire gli ombrelli. Spettatori 21. Espulsi: Bertola per fallo di reazione, Topanxha e Abbate per per somma di ammonizioni. Ammoniti, inoltre: Di Mario eJoosten nel San Rocco; Fedi, Rapaj, S. Rocchi e Bartarelli nell’Usap.

 

 

Continua lenta, ma fruttuosa, la marcia positiva dell’Usap Asd Ele.Mac sotto la direzione di Bisignano. Stavolta ha conseguito un ottimo pareggio sull’insidioso terreno di casa del San Rocco (Sovicille ndr), anche se affiora timidamente il rammarico per non aver osato un po’ di più al momento che i padroni di casa sono rimasti in nove contro i dieci effettivi della compagine gialloblu (stasera in maglia bianca).

 

L’Usap aveva programmata una partita prettamente difensiva con la cerniera Pruneti-Vezzosi davanti alla, oramai, collaudata quaterna difensiva. Il compito di supportare l’ 1 + 1 offensivo (Puccio davanti a Spedale) era demandato agli esterni Fedi (a destra) e Rapaj (a sinistra).

 

Tuttavia era proprio dagli esterni che iniziava la defalliance della scarsa incisività offensiva poiché apparivano molli, un po’ scarichi, a volte, disattenti. Cosicché Puccio era costretto ad ammirevoli, quanto sfiancanti, rincorse per tutto l’arco dell’attacco a dar fastidio all’inizio dell’azione che il San

Rocco ambiva approcciare da dietro, andando a discapito, per ovvio contrappasso, alla forza di penetrazione, alla possibilità di andare al tiro in porta. Lo stesso Spedale si è giocato un primo tempo maggiormente a rincorrere, che a proporre, soffrendo anche lui del limitato appoggio fornito alle azioni offensive dal nucleo centrale dei suoi compagni.

 

La difesa, come si è detto ben coperta dai due centrocampisti di contenimento (gigantesca, in tal senso, la prova di capitan Pruneti), ha retto brillantemente l’urto (a dire il vero neanche tanto violento) dell’attacco del San Rocco per i tre quarti della sua composizione; soltanto Bertola ha dovuto soffrire le proverbiali sette camice poiché, dalle sue parti, navigava l’elemento, forse, più in palla dei padroni di casa, l’esterno-punta Topanxha che ha messo in difficoltà svariate volte il diretto marcatore con i suoi guizzi, le finte ed i precisi appoggi al compagno di rimorchio, anche se, in fondo in fondo, è mancato proprio nel momento di definire il suggerimento (assist, cross o uno-due, che dir si voglia) giusto per scardinare l’attenta retroguardia ospite.

Sul lato opposto analoga sofferenza, potenzialmente, l’aveva anche l’esperto F. Rocchi contro il guizzante e fastidioso Abbate, ma all’atto di concedergli il primo scatto vincente, ne conteneva la successiva azione tanto da neutralizzarlo prima che divenisse decisivo e costringere il suo allenatore a cambiargli di sponda con Topanxha nella parte finale del tempo.

 

A centro area ha giganteggiato, in lungo e largo, sopra e sotto, accanto e di lontano, l’accoppiata Pucci – Caropreso, che si conferma la maggior certezza del nuovo corso dell’Usap.

 

Con tutta questa protezione, chiaramente, Romano non ha dovuto che sbrigare qualcosa di poco più della normale amministrazione, limitandosi a controllare i palloni vaganti fuori, bloccare i tiri dalla distanza con estrema facilità, uscire con sicurezza su quei traversoni che potevano essere ingannatori anche per le torri difensive. Rottosi di tale inattività, quasi, non sorprende, allora, quando se ne va all’avventura in fondo all’area di sinistra, anticipando anche l’intervento di Pucci, per contrastare la puntata profonda (un assist sbagliato, che era diventato un assist prezioso) di Joosten, commettendo un fallo inutile appena fuori dell’area e concedendo una pericolosa punizione ravvicinata, a tempo oramai scaduto, che il San Rocco non sfruttava appieno, con un tiro oltre la traversa sul passaggio arretrato all’uomo che veniva di rincorsa.

 

Il San Rocco, come si diceva, ha fatto maggiormente la partita cercando di non rinunciare mai all’azione in fraseggio, preferibilmente avviata dalle retrovie con scambi a tagliare fuori l’approccio di pressing degli avversari e sostanziale passaggio trasversale verso l’angolo cieco dove l’ala di competenza viene sempre supportata da un compagno in appoggio per consentirgli la doppia scelta dell’uno-due con passaggio in profondità od il guizzo a cercar di mettere palla in mezzo proprio per il rimorchio del compagno assistente.

 

Gran lavoro, sotto questo aspetto, per l’accoppiata centrale Brogi – Grillo, che si mettono in particolare evidenza, soprattutto per l’alto tasso di precisione nei passaggi (specialmente il capitano) e per il posizionamento ottimale a far sconnettere le ripartenze dell’avversaria prima che assumano i contorni di una certa pericolosità.

 

Un po’ in ombra Lazzi, deputato ad assistere il tridente d’attacco, anche perché le azioni laterali, quasi mai, sfociano in possibilità concrete di offendere verso la porta dell’Usap.

 

In un contesto di primo tempo altamente equilibrato, anche nella maggiore supremazia territoriale del San Rocco rispetto ad un’Usap molto attenta a non scoprire troppo la propria tre quarti, vien da sé anche la mancanza effettiva di capitali occasioni da rete.

 

Il San rocco più di qualche tentativo di mischia al limite, o poco entro l’area, di rigore ospite non produce, venendo a mancare il guizzo o tocco decisivo che poteva cambiare il corso delle cose e viene rimandato all’occasione già descritta di fine tempo ed alla ripresa. Nell’Usap, parimenti, non vi sono grosse opportunità da ricordare con nostalgia, eccettuando quel paio di tentativi soluti in maniera non consona, il primo di Puccio allorché riesce a sgusciare verso la porta lateralmente cercando un’improbabile assistenza dalla parte opposta anziché, magari provare a superare il portiere con un pallonetto (ma la posizione era veramente angolata); la seconda allorchè Rapaj inventa uno dei suoi sempre più rari guizzi e riesce a liberarsi dalla sinistra per un traversone che attraversa tutto lo specchio della porta prendendo in controtempo difensori avversari e compagni d’attacco.

 

Il tutto, pertanto, viene rimandato alla ripresa.

 

Ripresa che inizia con il San Rocco votato prepotentemtne all’attacco facendo rinculare l’Usap fin dentro la sua area.

 

Al 46’ inizia lo show (magari non proprio quello desiderato) del secondo tempo con l’espulsione del difensore Bertola dell’Usap che reagisce sconsideratamente ad un normale fallo di gioco (calcio da dietro mentre sta disimpegnando) di Abbate.

 

Diviene, pertanto, automatica la decisoine del direttore di gara che ammonisce l’attaccante locale, spedendo negli spogliatoi l’incauto difensore ospite.

 

Immediata la risposta della panchina dell’Usap che manda in campo S. Rocchi per l’esterno Rapaj, ridisegnando la squadra in un 4-4-1 dove Puccio, laddove se l’era già fatto tanto così nel primo tempo, è costretto ad aumentare la dose fino al suo, inevitabile, avvicendamento.

 

Il San Rocco, tuttavia, non riesce ad aggredire l’avversaria ridotta in dieci come aveva fatto fin dall’approccio della ripresa. Si fa, anzi, irretire dalla ragnatela di passaggi e incontrismi che Vezzosi, in particolare, ed il centrocampo dell’Usap gli oppone ingolfando il motore del suo preciso giro-palla.

 

Ci vuole, pertanto, una soprendente azione di rimessa al 53’ per fabbricare quella che resterà l’azione da goal più importante dell’intera partita: palla riconquistata dal Solito Brogi sulla propria tre quarti, appoggio a Grillo che subito taglia il campo cogliendo il perfetto inserimento a sinistra di Lazzi (Rocchi era stato attirato in area dall’accentramento di Topanxha, lasciando così la corsia alla mercè di quell’inserimento), stop in corsa e cross immediato nel cuore dell’area piccola laddove, per la prima volta, Joosten anticipa in guizzo Caropreso e Pucci, ma il suo tuffo di testa è leggermente fuori misura ed arriva soltanto ad avvicinare quel pallone tagliato che, se colpito, avrebbe fulminato Romano da distanza ravvicinata, e invece se ne va fuori dalla parte opposta.

 

All’atto del pericolo corso l’Usap riorganizza subito le proprie fila ricompattandosi davanti alla difesa, mentre inizia un nuovo duello rusticano sulla fascia sinistra fra il neo entrato S. Rocchi e Abbate che, come già nel primo tempo riesce a sgusciare spesso all’interno dell’area dalla sinistra, ma non trova mai quel guizzo per proporre qualcosa d’importante per i compagni a centro area venendo o contrato al momento della definizione del cross, o addirittura, perdendo lui stesso il passo per controllare il pallone.

 

La difesa dell’Usap, anche se talvolta con notevole affanno, riesce sempre a metterci una pezza prima che il pallone diventi pericoloso e disponsbile per uno qualsiasi degli avanti del San Rocco che, a turno, partecipano all’azione d’attacco riempiendo l’area, anche fino all’inverosimile.

 

A metà ripresa Bisignano cambia l’attacante di riferimento facendo entrare Bartarelli che combatte fin da subito, ma fatica ad entrare in perfetta sisntonia con le sinergie di gioco che vedono il San Rocco perennemente in forcing per cercare di avvicinare l’area dell’Usap. In questo frangente stanno cominciando a divenire preziosi gli affondi del laterale Armonici che approfittando del fatto che F. Rocchi, seguendo il movimento di Topanxha, deve abbandonare la fascia, trova sempre più spazio per inserirsi e mandare traversoni verso l’area di rigore.

 

Tuttavia, di punto in bianco, la partita assume un nuovo volto al momento che il direttore di gara espelle Topanxha per somma di ammonizioni cogliendo l’ingenuo calcetto stizzito dell’ala albanese nei confronti di un difensore ospite proprio sotto gli occhi dell’arbitro. A parità di effettivi ristabilita l’Usap sembrerebbe respirare un po’ di più, mentre non cambia atteggiamento il San Rocco. Tuttavia, dopo pochi minuti, ecco la terza espulsione di giornata, è l’altro esterno locale Abbate che ci rimette le penne nel vivace scambio di opinioni con il difensore S. Rocchi dell’Usap a seguito di un suo falletto poiché, venendo entrambi ammoniti, per lui scatta il secondo giallo e, conseguentemente, l’espulsione.

 

Partita ribaltata nelle aspettative: il San Rocco con un uomo in più, si ritrova ad averne uno in meno.

 

Tuttavia alla ripresa del gioco, e dopo che entrambe le panchine hanno effettuato una paio di cambi a rinnovare o rivoluzionare i moduli tattici, dalla piega che prende la partita sembrerebbe esattamente il contrario.

 

Il San Rocco continua nelle sue operazioni di forcing e nei tentativi di aggirare la difesa ospite dalle corsie laterali, in particolare da quella di destra dove sta veramente furoreggiando Armonici.

 

Il pacchetto centrale dell’Usap tiene brillantemente anche se gli ospiti non riescon mai ad imbastire un’azione degna di nota oltre la tre quarti difensiva avversaria venendo immediatamente contrati e ripartiti.

 

Bisogna aspettare l’ultimo minuto, o quasi, per vedere l’Usap cogliere il frutto di una papabile opportunità da rete quando Di Libero tarda eccessivamente a disfarsi del pallone in fase di disimpegno subendo un pressing congiunto, anche se neanche tanto convinto, di Bartarelli e dell’esordiente senegalese Thiaw (entrato pochi minuti prima al posto di uno stremato Spedale), finendo per calciare proprio contro il corpo di Bartarelli che controlla e serve il compagno che, davanti a porta al limite dell’area, tira fuori equilibrio calciando alta la palla della possibile beffa dell’ultimo minuto.

 

Termina qui una partita non del tutto proprio bella, ma combattuta e lasciata in alta tensione dal primo all’ultimo minuto per un pareggio a reti bianchi che, parimenti, soddisfa e scontenta entrambe le squadre.

 

 

Mariano Rocchetta

 

I Migliori

 

San Rocco:

 

Brogi         Punti 6

Armonici           “ 4

Brogi                 “ 3

Topanxha         “ 2

Abbate              “ 1

 

USAP:

 

Pucci          Punti 6

Pruneti              “ 4

Caropreso         “ 3

Vezzosi              “ 2

F. Rocchi           “ 1

 


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