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Posticipo Uopini-Ancaiano 0-0: risultato ad occhiali che rispecchia l'andamento in campo e che al massimo poteva finire 1 a 1 se non ci fossero stati i due grandi interventi di Bendinelli e Giuntini. Dopo che all'andata, alla montagnola, l'Uopini fece sua la gara con autorevolezza oggi l'Ancaiano è apparsa molto più quadrata ed in buona salute rispetto all'andata. Si son presentate entrambi con qualche assenza di rilievo, Giuntini difensore e Melis per l'Ancaiano, Galgani, Ciulli e Graziani per i locali che hanno iniziato contratti e con evidente pesantezza del rulo da recitare mentre si notava la leggerezza da parte degli ospiti in una situazione di classifica più gratificante. La prima frazione è  trascorsa quindi inoperosa per i due portieri che hanno potuto assistere con traquillità all'evolversi della situazione che nel secondo tempo, nonostante l'innesto di forze nuove in entrambi le formazioni non ha comunque proposto molto di diverso. L'Uopini ha provato a mettere la testa fuori quando le due squadre cominciavano ad allungarsi ma bisognava attendere gli ultimi quindici minuti finali per le emozioni. La prima l'ha procurata l'Ancaiano quando con una ripartenza improvvisa e lancio dalla sinistra Simpatia è stato messo solo davanti a Bendinelli che si è superato nel parare la conclusione al volo ravvicinata.  Passata la paura si scuotel'Uopini ma ottiene solo un paio di punizioni da fuori area e su una di queste, a pochi minuti dal termine, Chiesi, con una parabola sopra la barriera metteva in condizioni Giuntini di esaltarsi che si distendeva e deviava con la punta delle dita la precisa conclusione. Finisce la gara con un risultato che risolve completamente i problemi per l'Ancaiano rilanciandolo in classifica e tenendo invece ancora in sospeso l'obiettivo per un Uopini che è apparso comnque in buona salute anche se la stanchezza di fine stagione sta incidendo su qualche protagonista.

Top

Uopini: Perotti-Bendinelli                    Ancaiano: Sguerri-Giuntini T.


 

Fotocronaca e voti on line


 

QUANDO IL VICO FESTEGGIA L'USAP NON FA COMPARSA, CORRE, GIOCA E SEGNA

Come previsto il Vico può festeggiare l'ennesimo campionato sul campo di Castellina alla fine della gara con l'Usap che l'ha costretto al pareggio ma non a quella sconfitta che avrebbe obbligato la squadra del poggio a rimandare i festeggiamenti alla prossima gara di campionato. Alla fine i ragazzi del poggio hanno potuto esultare per una stagione eccezionale e che ancora potrà avre risvolti interessanti. Complimenti, quindi, a tutto il gruppo che da anni riesce a rinnovarsi e mantenere i giusti equilibri per il raggiungimento costante di obiettivi.

Niente paura riverenziale, stasera, da parte dei ragazzi di Pellegrino che sono scesi in campo con un approccio di ottimo livello e, subito, questo è stato avvertito dagli ospiti che non riuscivano a prendere in mano il bandolo nemmeno con i soliti Lorini e Nidiaci che non si si facevano trovare e che sembravano sempre fuori dai giochi. Nonostante la supremazia usappina le conclusioni fra i pali di Evacuo non erano numerose e, se si esclude, la gran girata pronta di Provvedi con il portiere ospite che in bello stile deviava in angolo, non c'è molto altro da annotare. La ripresa con il cambio Fiordaliso-Bianchi si semina più odine nel centrocampo vichese ed il gigante del poggio riesce a dir la sua, come sempre, nelle palle alte e spostare così più avanti la propria squadra. Ora c'è più equilibrio ma un pasticco difensivo lascia campo libero a Lorini che pur intervenendo da destra, con il piede contrario, riesce ad incrociare per uno 0 a 1 che sa di beffa. Soffre ora l'Usap che con un'altra leggerezza  lascia la palla a Galliano che libera Lorini davanti a Mockor sembra fatta ma lo slovacco interviene di piede e da lì, con Rocchi F. che rinvia, parte l'azione di un Bartarelli incontrallabile che con una percussione sulla sinistra entra in area e tira con palla che passa sotto la pancia di Evacuo per l' 1 a 1. Il pareggio ritempra l'Usap che poco dopo si trova di nuovo in vantaggio con provvedi che entra in area con prepotenza, batti e ribatti, con Evacuo ed alla fine lo supera con un tocco rapido per il gioioso 2 a 1., ma non è fatta, una palla che arriva in area usappina viene toccata di testa in anticipo da Boldrini e Damiani con l'intenzione di intercettarla la devia in rete ingannando anche Mokor per il 2 a 2. Il Vico ora prova a vincere ma  Mokor sbroglia intervenendo perfettamente ancora su Lorini lanciato in area, qui finisce la gara che ritempra la spirito dell'Usap e consegna agli annali il campionato al Vico.

 

I carrozzieri sfilano l'ossigeno dalla bocca degli albanesi  ed insieme al nuovi mister-traghettatore Luca Fazzuoli restano in piedi per qualche altra gara al cardiopalma. L'importanza della posta in palio era talmente evidente che si leggeva in tutti i protagonisti, da una parte e dall'altra, tanto che non si riusciva a mettere in piedi un'azione lineare. Bisogna attendere il 20° per vedere la prima azione degna di nota con Borova che liberava M. Bakaj al tiro ma Diaferia si salvava con i piedi. Al 27° il vantaggio improvviso del Padovani messo su un piatto d'argento dal difensore ospite che appoggiava dietro a Kurti che rinviava decisamente male sui piedi di Pesce che lo saltava e metteva in rete per l'1 a 0. Non accadeva più niente fino al riposo ma anche la ripresa non modifica il tono preoccupato della gara che il vantaggio locale non riusciva comunque a modificare. Si deve arrivare al 60° per un sussulto, ma è solo un rosso per Tafa che se la prende con l'arbitro che lo espelle. Poca la reazione degli albanesi che tentano di accorciare la squadra ma Natale se ne va sulla fascia accentra per Pogosean che nel mezzo all'area ed al volo segna sulla sinistra di Kurti. La riposta è in un una parata di Diaferia su una punizione dal limite di Borova. Il neo entrato Pineschi si rende subito pericoloso al primo ingresso in area, tira e Kurti si distende e blocca. Samo ormai al 5° minuto di recupero quando arriva la rete di Beshiri che appena dentro l'area raccoglie un passaggio filtrante ed al volo l'incrocia sul palo opposto con Diaferia impossibilitato ad intervenire.

 

Il Campiglia esce da Maltraverso con l'intera posta in palio, ringrazia Miano e rinsalda la classifica lasciando i mobilieri al palo che si vedono superati ancora dal San Gimignano. La prima frazione è abbastanza equilibrata ma i mobilieri di mister Bianchini sono più intraprendenti, dinamici, anche se mai concreti. Ci prova Castaldo con la solita punizione dai 25 metri ma va alta e poi è la volta del campigliese Dia che dal fondo sembra tentare un cross ma invece diventa un tiro incrociato sotto la traversa che Funaioli smanaccia sopra la traversa. Cissé ha una ghiotta occasione a tu per tu con Volpi ma mette di poco a lato, tocca ad Ibra mettersi in luce con una fuga sul fondo e centro per Shullani che impatta male la palla che va a Cissé che cerca di liberarsi del difensore ma la conclusione è da dimenticare, capovolgimeto di fronte che soirprende la difesa locale ed Esposito è costretto a fermare con le manieri forti Sagliano. Morelli tira la punizione che si perde sopra la traversa.,  nella ripresa il Mobili Sacchini sembra pagare di più lo sforzo e la partita si blocca nella zona centrale del campo e c'è solo da annotare un tentativo di Cissé fuori dai pali. E' l'ingresso di Miano che cambia le sinergie della gara e si fa subito notare con un'ottima fuga con ingresso in area dove si presenta solissimo davanti a Funaioli e da due metri fallisce clamorosamente la porta. Arriva poi il contestato calcio di rigore, é ancorà Cissé uno dei protagonisti che proprio al limite (dentro o fuori?) contrasta duro e frontale Miano, per il DG é la massima punizione che Miano batte e realizza per l'0 a 1. La botta per i locali è grossa e nei minuti che restano non c'è la forza di una reazione che possa far sperare di mutare il risultato.

 

Il Gracciano batte il Marcialla e chiude i conti con una stagione che nella parte terminale sta premiando il lavoro di mister Vannetti per molto tempo restato nebbioso. Il Gracciano parte autorevolmente e Cadinu per poco non va subito in rete quando giunge per prima sulla respinta di Corti su tiro di Esposito ma conclude alto. Poi é Martorana lanciato da Celestino con Corti che si supera sul diagonale della punta di casa. Siamo al 36° quando Argtim, ancora su tiro di Esposito, riprende la respinta di Corti e incrocia perfetto alle spalle del portiere marciallino per l'1 a 0. Il tempo termina con ancora il Gracciano in pressione con i due leggeri, Cadinu ed Argtim, che spopolano sulle fasce. La ripresa inizia con il rigore fischiato dal DG per fallo al limite dell'area di Celestino su Buttitta, Pampaloni si presenta al dischetto, tira e Bianciardi devia in tuffo. Passano pochi minuti che Martorana s'invola e Corti è costretto ad uscire, abbatte il ragazzo albanese e si prende il rosso ma non il rigore contro come avrebbero voluto i locali, per il DG era fuori area, batte la punizione lo stesso Martorana ma la palla è alta. La gara si fa più calda, il Marcialla con la forza della disperazione ci prova ma il Gracciano riesce a controllare con decisione interrompendo prima dell'mgresso in area ogni velleità ospite. Al 75° c'è l'occasione per chiudere definitivamente i conti per il Gracciano ed è Esposito ad avere a disposizione la palla in area per concludere, ma esita e ha l'avversario addosso che lo fa cadere, chiede la massima punizione ma il DG non è dell'avviso e la gara si conclude.

 

Al sussidiario di Monteroni i ragazzi della Popolae vanno sotto e restano in posizione complicata mentre il San Gimignano scavalca il Mobili Sacchini e riagguanta il secondo posto. Il San Gimignano parte con autorevolezza e mette sotto scacco una Popolare a corto di uomini e di idee ed al 5° è subito Borgianni che arriva facilmente sul fondo e scodella preciso in area con Guazzini ed Errera colpevoli di ritardo. Il San Gimignano allora ci prova da fuori con ancora Borgianni protagonista ma Petri fa buona guardia. Il San Gimignano continua a gestire le operazioni anche se la difesa di casa riesce ad evitare situazioni pericolose per Petri, intanto Gambassi si fa male ed in porta dei turriti entra Bruni. Nella ripresa La Popolare prende coraggio e prova ad organizzare qualcosa di più consistente, al 50° Coronese ha una buona opportunità ma giunto sul fondo la mette al centro dove non c'era nessuno, Nel ribaltamento di fronte c'è la doccia fredda per i locali con Guazzini che va via sulla fascia e dal fondo rimette al centro area dove puntuale arriva Carmusciano che di piatto la deposita in rete. La reazione de La Popolare è tutta in un tentativo di Benedetti interrotto dal DG per fuorigioco e, soprattutto, in quello di Coronese, che proprio davanti al portiere Bruni non appoggia la palla ai due accorrenti Fanti e Corbelli e si intestardisce in una conclusione di esterno completamente fuori mira. Manca la forza per ulteriori tentativi e per il San Gimignano non è difficile portare al termine la gara.

Top

Usap: Bartarelli-Giannini               Vico: Lorini-Fornai

Padovani: Pelliccia-Bartalini         Shqiperia: Borova-Bimaj

Sacchini: Galgani-Ibra                    Campiglia: Miano-Alfa

Gracciano: Martorana-Floris         Marcialla:

Monteroni: Gorelli Pacenti            San Gimignano: Guazzini-Borgianni 


 

 

 

Le due formazioni iniziali, la rete di Lorini e quella di Bartarelli e i festeggiamenti del Vico

 

Campionato Eccellenza Uisp 2015-16 – 27ª Giornata

 

Usap ASD Elemac  –  A. S. D. Vico d’Elsa  2-2   (0-0)

 

Castellina Scalo, 2/4/2016

 

USAP ASD Elemac: Mockor, Damiani, Rocchi F. (71’ Rocchi S.); Giannini, Vezzosi, Pruneti; Pogosean, Graziano (73’ Diallo), Provvedi, Pertici, Bartarelli (66’ Rea).

A disposizione: Cucini, Panti, Coppola, Canocchi, Pucci. 

 

All. Pellegrino

 

Vico d’Elsa Asd: Evacuo, Betti, Puccioni; Fornai, Fontanelli, Fiordaliso (41’ Bianchi); Grassini, Galliano (58’ Trotta), Lorini, Nidiaci (58’ Boldrini), Bandinelli (71’ Macrì).

A disposizione: Barbaccia, Vagaggini, Novelli, Nesi, Giubbolini.

 

All. Buzzichelli. 

 

Arbitro: Sig. Paterni di Siena.

 

Reti: 50’ Lorini, 54’ Bartarelli, 57’ Provvedi, 65’ Boldrini. 

 

Note: Giornata solare con il caldo che ritempra membra e menti disperdendone l’offuscamento iniziale con una dissolvenza crepuscolare. Spettatori 51.  Ammoniti: Fiordaliso, Galliano e Pertici.

 

Ottima risposta dell’Usap Asd Ele.mac ai preoccupanti balbettii delle ultime partite con il pareggio prepotentemente imposto alla prima della classe al termine di un confronto vivo, combattuto, asprigno in alcuni, specifici e sporadici, contenuti, dal quale si può e deve estrarre molto di buono, su entrambi i fronti, dove non è mai mancata l’impronta della ricerca del gioco, o anche semplicemente, della giocata ad effetto, nonché fine a sé stessa, ma che si è pervicacemente collegata all’ottenimento dei rispettivi, diversi, fini, che si possono catalogare nelle due specifiche tematiche:

 

ricerca e ritrovamento di una profonda autostima nell’esercitazione di un buon risultato per quanto riguarda l’Usap;

conseguimento matematico del quinto successo provinciale indipendentemente dal risultato dei più vicini avversari per quel che concerne il Vico.

 

Alla fine entrambi i sodalizi sono, chi pacificamente e chi palesemente, contenti sia della prestazione che del risultato e, se il Vico giustamente festeggia la vittoria del campionato in mezzo al campo teatro della sua ratificazione, dallo spogliatoio dell’Usap sprizza una evidente soddisfazione per aver tenuto in iscacco per una gran porzione di partita la squadra regina dell’ultimo quinquennio.

 

Una gara dai due volti, se possiamo addentrarci nei meandri della sua visione tattica. Un primo tempo, nel suo complesso, comandato dall’Usap che approfitta della defaillance costruttiva nella quale si caccia il Vico nel primo quarto d’ora facendosi condizionare selettivamente dalle eccessive forzature fisiche che conducono all’ammonimento disciplinare della parte muscolare del suo centrocampo, lasciando tutto sulle spalle di Fornai il fardello di ripristinare i contatti ad intermittenza con gli altri reparti. Sull’imprint di Giannini e Pruneti e le iniziative di Pertici, i locali provano a stanare il comparto difensivo ospite punzecchiando sia da destra (Graziano) che da sinistra (Bartarelli), un reparto che ruotando sulla coppia centrale Grassini / Fontanelli, pur con qualche intervento non proprio pulitissimo, tiene comunque botta senza esporre Evacuo a grossi pericoli se non appena giunti al 35’ allorché Provvedi trova lo spiraglio giusto per costringere il portiere ospite al volo plastico per togliere il suo tiro dal “sette” alla sua destra e, subito dopo, a catapultarsi in scivolata a terra sull’incursione bassa di Bartarelli. 

 

Nel corso del tempo l’estemporaneità degli ingressi in area dell’Usap si è infranta sul muro ospite, pronto a compattarsi in istantanea nel chiudere quegli spazi che, magari, una maggior attenzione al compagno di reparto anelante lo scarico a rimorchio avrebbe potuto produrre quella variabile impazzita atta a farne saltare la solidità.

 

Sull’altro versante la pericolosità “dell’uomo nel mirino” viene istantaneamente disinnescata con una sorta di mutuo soccorso che scala il raddoppio su ogni componente di reparto che transita laddove il difensore di riferimento vi si trovi impegnato. Per cui se a sinistra è Bartarelli, piuttosto che Giannini a prestare il servizio a Rocchi, sul settore di destra Pogosean si avvale dei rientri di Graziano e dell’appoggio del neo capitano Pruneti.

 

In definitiva il bomber Lorini si vede per una punizione calciata altissima (fotocopiata sul fronte opposto da Provvedi) e per un paio di cavalcate che si infrangono sull’opposizione di Vezzosi e Damiani, nell’ordine. 

 

Molto sottotono appare Nidiaci, che non riesce a trovare quell’ariosità di manovra che ne contraddistingue il suo stile di gioco, anche perché sia Giannini che Pruneti difficilmente smarginano da “quell’ettaro di cielo”, soffocandogli gli spazi e Bandinelli è troppo impegnato a smorzare gli ardori di Graziano fin dal “primo passo di danza” per doversi preoccupare delle calpurnie del compagno.

 

E’ la vitalità di Bartarelli, sostanzialmente, ciò che tiene in ambasce lo schieramento ospite, poiché Betti non lo può seguire in profondità e Fiordaliso, ad ogni intervento (fatto o subito), rischia di recar più danno di quanto guisa sollievo. Il delizioso tocco con il quale manda Rocchi a crossar dal fondo al 29’ è vanificato unicamente dalla debordante profondità ove vien raccolto, ma il suo smarcamento, faccia all’area, con i difensori attirati altrove, è colpevolmente ignorato dal conducator dell’azione nell’opposto versante o, semplicemente, malservito con il tocco arretrato anziché sul movimento in corsa.

 

E si attesta, così, evidentemente, con la sola occasionale iniziativa di Provvedi del 35’ un intero primo tempo nel quale, estraniando gli attimi esasperatamente infuocati, si è vista la produzione anche di una discreta serie di trame.

 

L’altro volto, si diceva, è quello, poi del secondo tempo, nel quale il Vico vuole, e ci riesce, a rientrare nel vivo del gioco con l’innesto del robusto Bianchi in luogo del disinnescato Fiordaliso. Anche Fornai torna a respirare aria più salubre e ad allargare i propri orizzonti visivi. Il Vico si fa più presente sulla tre quarti avversaria dove l’Usap vede ritornare indietro immediatamente le cartoline che cerca di far spedire dal proprio tridente.

 

Prima è Nidiaci che apre lo spartito girando al volo, poco entro l’area, ma con destinazione vigna. Però quando scocca il 50’ scherzar con il fuoco è il primo passo per bruciarsi: Pogosean si fa imbutare nello spicchio dell’area alto e quando decide di spazzare un malandrino rimpallo fa recapitare la palla dalle parti di Lorini che brucia nelle intenzioni quelle di Rocchi e fulmina il malcapitato Mockor sull’accenno d’uscita.

 

E’ il vantaggio del Vico, ma, istantaneamente, diviene la miccia che accende una partita dando fuoco alle ceneri che covava.

 

L’Usap che subisce gol al primo ed unico tentativo in porta degli avversari fa capire subito che non ci sta e si catapulta a premere il Vico al disotto della tre quarti. Conquista una punizione laterale sul quale avanza in forze, ma viene battuta malamente e parte repentino il contropiede ospite sulle ali di Nidiaci che allunga favorendo la rincorsa laterale di Galliano fino all’imbocco dell’area per servire Lorini che si affaccia sul versante opposto giocondamente da solo, ma Mockor non è proprio d’accordo e con un’uscita al limite del pazzesco toglie di piede in spaccata la palla dalla disponibilità del bomber ospite rinviando sull’out sinistro. Ecco che qui, in questo esatto momento, si esprime, contemporaneamente, la legge, il mistero e la bellezza del calcio: Rocchi raccoglie e lancia la corsa di Bartarelli che stacca il difensore, entra in area palla al piede e brucia la pesante opposizione di Evacuo con uno sferzante diagonale nell’angolo opposto. Al minuto 54’ la roulette del risultato fa saltare la pallina dallo 0-2 all’1-1!

 

Ma l’esplosione della partita è appena iniziata. Stavolta è il Vico ad essere scontento della piega presa dall’incontro ed è suo il pressing a ripristinare uno status quo che, evidentemente, lo interessava maggiormente. E tre minuti dopo, al 57’, parte il contropiede dell’Usap che stavolta, però, va a buon fine, sempre sui piedi alati di “Hermes” Bartarelli che ottiene un aiutino dalla fortuna vincendo il rimpallo che lo catapulta in area dalla medesima posizione del primo goal per recapitare il suo messaggio da francobollare a Provvedi appostato a centro area che non si fa intimidire dall’uscita a valanga di Evacuo e tocca il pallone quel tanto per farlo scivolare sopra il corpo del portiere e, da lì, in rete, per un ribaltamento di risultato che potrebbe sapere di apoteosi.

 

Il match si fa più intenso, gli scontri a centrocampo sono energici, ma regolari. L’Usap cerca di far capire che non vuole beghe nel proprio saloon, ma il Vico non ci crede e quando scocca il 65’ perviene ad un pareggio che collima la preponderanza fisica alla casualità supportata da una buona dose di fortuna. Il pallone che viene recapitato in area è testato dalla fronte di Lorini a mo’ di torre per Boldrini (che aveva sostituito Nidiaci poco prima), per un identico colpo di testa che, tuttavia non ha la forza per impensierire Mockor, ma che, incocciando la fronte in opposizione di Damiani, cambia di traiettoria beffando il portiere già in movimento per raccogliere la facile palla e riportando il confronto in perfetto equilibrio di risultato.

 

La contro-reazione dell’Usap è tutta nei piedi del neo entrato Rea al 67’ che ottiene palla sulla sinistra, si accentra e lascia partire un tiro-cross a scendere che termina di poco oltre la traversa di Evacuo e con il leggero ritardo di Graziano sulla profondità di Vezzosi al 70’.

 

Con i successivi cambi (Rocchi 2 x Rocchi 1 e Obi x Natale in casa Usap; l’eterno Macrì x Bandinelli nel Vico) i due allenatori cambiano lo scacchiere tecnico invogliando i propri schieramenti a provarci, comunque, fino alla fine, ad onta di un risultato che, tutto sommato, potrebbe andare bene ad entrambi.

 

Da una parte una punizione profonda di Rea non trova pronti all’intercettazione Provvedi e Vezzosi, dall’altra, al 74’, la punizione di Trotta viene respinta corta da portiere e difensore e il tentativo di Betti dal limite dell’area verso la porta incustodita finisce abbondantemente a lato.

 

L’ultima emozione della partita è quella del 76’ con l’Usap che si fa sorprendere due contro due sul ribaltamento di fronte dell’azione da parte del Vico. Lorini lascia sfilare per Macrì che si è allargato sulla sinistra per fiondare un preciso diagonale di sinistro che Mockor riesce a deviare in calcio d’angolo con la punta del piede.

 

Protagonista Pertici a cavallo del recupero che recupera un pallone respinto dalla difesa, ma il suo tiro, peraltro partito smorzato, si spegne centralmente fra le braccia di Evacuo.

 

Al termine dei, soltanto, tre minuti di recuperi l’ottima direzione di gara del Sig, Paterni di Siena conclude il match sull’emozionante risultato finale di 2-2 che sancisce la vittoria del campionato del Vico e l’apertura dell’Usap ad un proprio esito che potrebbe, comunque, soddisfarla. 

 

 

                                               Mariano Rocchetta  

 


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