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ASD FOMENTA FC  -  USAP ASD ELE.MAC    1-0

 

di Venerdì sera a San Miniata Basso

 

 

Campionato Eccellenza Senese 2017/18 - 5ª giornata

 

ASD FOMENTA F.C.  -  USAP ASD ELE.MAC    1-0  (0-0)

 

San Miniato a Basso, lì 27/10/2017

 

FOMENTA: Piludu, Furielli, Barabuffi; Mei, Zamchi, Gorelli; Mannini (64' Monti), Pandiscia (60' Ceraj), Egbuchulem, Fallaci, Menchetti (69' Castelli).

A disposizione: Romano M., Cillerai, Cortecci, Razzi.

Allenatore: Panti.

 

USAP: Romano S., Castaldo, Rocchi; Pruneti (69' Pucci), Cipriani, Forte; Pogosean, Graziano, Puccio (60' Boldrini), Giannini (53'' Masseti), Fedi (61' Trotta).

A disposizione: Volpi, Damiani, Coppola, Sanguigni, Rea.

Allenatore: Pellegrino.

 

Rete: 42' Egbuchulem.

 

Arbitri:

 

Note: 28 spettatori per la partita di cartello della giornata (vabbè che era di venerdì sera, ma il giorno dopo mica si va a lavorare....). Espulso Forte all'84' per rimostranze in idioma originale(!?). Ammoniti: Pandiscia e Ceraj (che l'aveva sostituito; per non essere da meno) nel Fomenta; Giannini, Cipriani e Castaldo nell'Usap.

 

In una serata, tutto sommato, accogliente il Fomenta effettua il primo "scattino" verso la vetta solitaria della classifica in attesa della risposta dei coninquilini di Tavarnelle. Vittima serale e pastorale, seppur mica tanto designata vista la gioia sprizzante con la quale i fomentosi festeggiano la vittoria a fine partita, è l'Usap Asd Ele.mac che, all'atto della conferma del brillante momento attraversato, disfa tutta da sola la propria paziente tela, nei minuti finali ed iniziali a cavallo dei tempi, rifiutandosi, prima, di passare in vantaggio a porta praticamente spalancata, agli sgoccioli del primo tempo, e regalando, letteralmente poi, il vantaggio esiziale e definitivo agli avversari prima del rintocco del secondo minuto della ripresa. Stringendo, stringendo, tutto qui il compendio della partita. Ciò che è successo prima e dopo serve solo ad incorniciare le rispettive prestazioni che si incastonano nel cofanetto di un incontro che ha vissuto d'una propria bellezza, più intrinseca che sprigionata, alimentata soprattutto dal grande ritmo, dalla concitazione delle azioni, dal ripetersi ossessionante ed improduttivo di un canovaccio nel quale si riconoscono e si rispecchiano le diverse mentalità d'approccio alla manovra di gioco, l'opposta mentalità di aggressione degli spazi, la qualità tattica degli schieramenti che, e di questo vi è da render loro merito, non hanno lesinato niente al caso per cercar di superarsi e far valere il proprio credo rispetto all'altrui.

 

OBDULIO VALERA e GEORGE WEAH

 

Sono loro i due migliori in campo nelle rispettive squadre. "El jefe" dell'Usap per la condotta granitica, al limite del belluino con spiccati toni carismatici, pronto a ricompattare attorno a sè i cocci che il Fomenta sembra sgretolare fino riproporre un reparto ostativo che sappia rispondere agli affondi, approssimativi ma tambureggianti, che la compagine locale riesce a sferrare con ondate discontinue ma filtranti. E se nel corso del primo tempo il compito è stato agevolato anche dalla buona predisposizione di Giannini e Pogosean a collaborare con perizia e diligenza, è nell'impatto della ripresa che l'erta si fa più ripida con il rischio di assistere ad un naufragio consequenziale che punirebbe ben oltre i demeriti occasionali. E non è un caso se l'azione che poteva diventare micidiale scaturisce proprio da un suo recupero esiziale ed un lancio a campo aperto che...... merita una menzione a parte. Il purosangue dal manto baio morello del Fomenta ha scompaginato fin da subito lo schieramento difensivo ospite, galoppando e diagonaleggiando per tutto l'arco dell'attacco, con tendenza a partire da lontano per  prendere meglio d'infilata la linea gotica, senza disdegnare, fra l'altro, di mettere in mostra la propensione allo slalom ed il guizzo aggiunto sullo scatto a portar via palla con la punta sia per sfuggire o per prendere il fallo. E' attingendo alle sue doti peculiari che, difatti, imprime la differenza nella partita alla crucialità dell'atto designato emergendo trionfante laddove, poco prima, l'avversario si era dileguato.

 

 

LA VARIANTE INEVITABILE

(Siamo andati anche a cercarli!!!)

 

Al termine del 2013, queso stesso campo, fu teatro di concessione d'un rigore all'allora squadra di casa (che le valse il pareggio ed il là alla rimonta) da parte della triade Martinelli/Rossi/Zurli per un fallo in area sull'attaccante che pur cadendo servì l'assist al compagno il quale, tutto solo a porta vuoto, calciò la sfera oltre la traversa (non fece gol, perciò... rigore!). Vien d'uopo domandarsi per qual'accidentaccio motivo non viene eseguita la medesima trama per il fallo su Puccio in area al 5' che pur tentando di non cadere cerca un passaggio, che poi sbaglia e l'azione sfuma? Tanto più che, beffardamente, per tutto il resto della partita di punizioni retroattive ne fischia (contate) ben otto? La risposta è insita propio lì, nel prosieguo della partita, che ne mette a nudo implacabilmente limiti fisici e dinamici, indecisoni e scambi generalizzati, scarsa armonia collaborazionale, incomprensioni dialettali, fino alla chicca di un fuorigioco fischiato a Egbuchulem che parte quattro metri dietro la linea (troppo veloce forse) e qualcuno che rimanda un tre metri oltre (totale sette: urge, come minimo, un'attenta visita oculistica), lo stesso, pare, che non ravvisa l'aggiustamento di braccio di Mannini nel controllo sul contropiede del 49', il quale, vistosi scoperto con le mani nella marmellata (anche i compagni sorridono) vede bene di centrare il portiere in uscita anziché segnare.   Come sempre sostengo: dieci volte meglio i nostri!

 

IL FRAMMENTO CLOU

 

Dato che i colpi di testa ravvicinati (e solitari) di Barabuffi e Mannini nel primo tempo sono serenicamente attirati dalle volute bracciali di Romano e che un abulico Graziano ha l'opportunità, comunque, di concludere due volte (da lontano al 29'; entro l'area al 74') sfiorando in entrambe il successo, ritorniamo al punto di partenza e, cioè, dove si è concretamente decisa la partita! Allo scoccare del 40' "El jefe" interrompe una trama fomentosa a ridosso della tre quarti difensiva, aggredisce lo spazio dinanzi a lui e giunto sulla riga di centrocampo si accorge della prateria che alletta Puccio e ve lo spedisce oltre l'ultima linea locale (non c'è fuorigioco perchè a destra è troppo basso Furielli). La punta dell'Usap vola libero e solitario verso Piludu che ingaggia l'uscita riuscendo a farsi saltare, sì, ma costringendo l'avversario ad allargarsi sulla destra restringendogli l'angolo di tiro pur davanti alla porta spalancata. Non cè il semplice appoggio (come farà "Jimmy" poco dopo), ma il tiro, rabbioso, a sfogare un'attesa che, però, rimarrà tale poiché è clamorosamente fuori. Lo spazio separante è quello dell'intervallo (Puccio pur rientrando è, naturalmente, rimasto al 40', ed uscirà intonso venti minuti dopo), ma in termini di tempo effettivo di gioco, non passano che due minuti acchè Via Merulana si trasferisca armi e bagagli nell'area dell'Usap - incrocio Forte / Romano - da dove sbuca gioioso (senza fermarsi allo stop) Egbuchulem per appoggiare (LUI) il pallone nella porta sguarnita.

 

AZIONE E REAZIONE

 

Si ripropone l'incubo dei secondi tempi affrontati con uno stato d'animo che rasenta la deconcentrazione. Nei minuti successivi l'Usap appare quasi in balìa delle onde. L'azione viziata di Mannini e l'incursione di Egbuchulem interrotta da Forte sono la punta di un iceberg che si avvicina troppo al Titanic. Diviene necessario approvigionarsi dalla panchina, anche perchè non è facile fronteggiare un'avversaria che non molla un centimetro con almeno due persone che stanno a guardare. Stavolta la reazione dell'Usap è sodale, convincente, ai limiti della rabbia. Boldrini regge l'urto contro una difesa che si è compattata ed avvicina anche la porta con una mezza rovesciata alta, Trotta folleggia come sa e come può di qua e di là conquistando un paio di punizioni che meritavano una concentrazione maggiore. Ma il salto di qualità pressionale e tattico lo imputa l'avanzamento di Forte in mezzo al campo allorché l'infortunio di Pruneti consente l'ingresso di Pucci dietro. L'Usap veleggia più spesso a ridosso dell'area locale, ma la concitazione di dover rimediare sopraffà la lucidità di poterlo fare. Il Fomenta patisce, tutto sommato, il giusto e riparte, anche se solo in sede di alleggerimento, facendo baluginare che in mancanza di attenzione, loro, non si tirano indietro.

 

Poi c'è la chicca finale che rischia di compromettere la preparazione del prossimo, importante e difficile, impegno, con la post-conferma di quanto ci dica poco chi non sa di cosa si tratta........

 

                                                                                                                               Mariano Rocchetta

 

 

 


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