USAP - Unione Sportiva Amatoriale Poggibonsi

18ª giornata di campionato

 

Usap asd EleMac - Gracciano

Campionato Eccellenza UISP 2016/2017 –  17ª giornata

Maltraverso, 30/1/2017.

USAP ASD ELE.MAC  -  F. C. GRACCIANO    0-0

USAP ASD ELEMAC:, Romano, Pagano, Rocchi S.;  Cipriani, Vezzosi, Pruneti, ; Pogosean,  Fedi (79’ Coppola), Dainelli (60’ Castaldo),  Petrini (46’ Giannini), Rea (46’ Bartarelli).
A disposizione: Rinaldini, Pucci, Damiani.

All. Leonardi (Pellegrino sq.)

FC GRACCIANO: Nzamba, Bucalossi, Carta; Benucci, Celestino, Floris; Donatini (71’) Grella (79’ Pagni), Matteucci (56’ Saliu), Giomi (41’ Di Fonzo), Sarr Baye (67’ Esposito).
A disposizione: Grassi. 

All. Caldi.

Terna Arbitrale della Val di Chiana: Sig. Meconcelli, coll.ri Sigg,ri Mencarelli e Topini.

Note:   Derby n. 48 in bianco, disputatosi sotto una incipiente nebbia per la prima mezz’ora, diradatosi ai primi sentori di bollitura calda. Epulsi: Floris per doppia ammonizione (29’), Castaldo per fallo grave (83’). Ammoniti: Cipriani e Pagni.

 Posticipo notturno per la 48ª edizione del derby Usap-Gracciano, disputata sul campo “neutramente” casalingo di Maltraverso che è grande e, per questo, scorbuticamente farraginoso, specialmente di notte, in particolar modo sotto una nebbiolina fastidiosa per l’intera prima mezz’ora.

Partita alla fin fine inutile, sotto tutti gli aspetti o punti di vista, qualsivoglia definire. Non ha dato risposte concrete a chi le cercava, come per l’Usap che ha dovuto constatare con mano la sua imprescindibilità alla presenza degli assenti, in particolare nelle fasi offensive, che hanno prodotto una sterilità perfino imbarazzante. Ne ha date di palliative al Gracciano, che si attacca tutto alla sua graniticità difensiva accentuata, vieppiù, dalla celere, quanto improvvida espulsione di Floris dopo neanche mezz’ora.

I portieri di entrambe le fazioni hanno passato una serata di estrema, relativa tranquillità! Un po’ più impegnato Nzamba se non altro a porre l’attenzione ai traversoni poggiati dagli avversari prevalentemente con traiettorie provenienti dalla tre quarti e, quindi, sia di facile lettura che di altrettanta conquista. Soltanto su un tiraccio a sorpresa di Cipriani si è fatto trovare un po’ avanti rischiando la figuraccia, mentre su quello “a voragine” di Fedi, lo salva la parte alta della traversa. Romano, di suo canto, non avrebbe preso goal neanche se non ci fosse stato in porta, poiché il Gracciano ha evitato accuratamente di apportare qualsiasi minima minaccia verso la rete locale.

Pertanto, in una partita in cui ad eccellere sono state pressoché esclusivamente le difese: strenua, combattiva e ipertensiva quella del Gracciano, come si è detto, accurata e timorosa di una qualsiasi malcelata beffa, quella dell’Usap, estrapolare situazioni che esaltino le altre componenti tattiche diviene oltremodo difficile.

Sotto un nebbione apparso fitto dagli spalti, la partita ha un suo avvio anche agile e fresco, in particolare per merito degli ospiti che spingono un po’ di più rispetto all’ingessata tattica locale. Niente di eccezionale, capiamoci, ma fra le due metacampo, inizialmente quella più frequentata diviene quella dell’Usap. Almeno fino a quando Floris non decide di uscire prepotentemente dalle righe suscitando la disapprovazione del direttore di gara che gli offre la strada degli spogliatoi per doppia ammonizione prima della mezz’ora.

Un rimescolamento tattico che parrebbe favorire l’Usap, ritrovatasi con un uomo in più per poco oltre cinquanta minuti. In definitiva non è che gli cambia molto dal punto di vista  offensivo. Il tridente Dainelli, Rea, Petrini, che ha surrogato gli assenti Pertici, Graziano e Giannini (tenuto quest’ultimo prudenzialmente in panchina) si muove parecchio, ma non incide, non morde, non graffia, fino a far diventare una vera e propria chimera anche il solo accostarsi all’area di rigore.

Il primo tempo, pertanto, finisce pressoché inane con, letteralmente, niente, ma proprio niente da segnalare.

La ripresa approfitta, innanzitutto, del disoffuscamento nebbioso e, poi, di alcuni sommovimenti che potrebbero, in quanto dovrebbero, sparigliare le sbiadite carte in tavola. Comincia il Gracciano con l’inserimento difensivo di Di Fonzo che va a rafforzare un reparto indebolito, sia con la presenza che con l’assenza, da Floris, ed il nuovo entrato risulterà, alfine, fra i migliori di tutto il lotto difensivo.

L’Usap, dopo alcuni minuti, richiama Rea e Petrini, per inserire Bartarelli e Giannini e dare una maggior fluidità alla propria manovra.

Il gioco del secondo tempo diviene monocorde: Usap che si accampa nella metacampo del Gracciano, ma senza risultare particolarmente pericolosa ed ospiti che si difendono all’arma bianca alzando il pressing il più lontano possibile dalla propria area.

Nonostante il perenne predominio territoriale l’Usap non riesce quasi mai ad impensierire Nzamba, se non nelle due “occasionali” occasioni già riportate e per veder di inventarsi qualcosa si gioca anche la carta Castaldo a metà tempo, togliendo Dainelli.

La leggerezza dell’attacco, proponendo, sì, alcune giocate in velocità ed agilità molto vicine alla destabilizzazione, difficilmente provocano sgretolii nella granitica difesa ospite e nell’unica volta che questa si lascia infilare fra le linee (rete di Bartarelli al 70’) ci pensa il collaboratore di destra ad evidenziare un fuorigioco apparso, ai più, molto dubbio.

C’è anche una richiesta di penalty da parte dell’Usap per intervento su Castaldo in un tentativo di anticipo oltre il limite dell’area, ma salomonicamente vi si ravvede un intervento a gioco pericoloso dell’attaccante e la decisione risulta ribaltata.

In un finale faticosamente convulso, infine, scaturisce l’espulsione di Castaldo poiché sembra liberarsi con eccessiva energia dell’amichevole abbraccio di un difensore ….. e dire che, nel prosieguo dell’azione, Vezzosi aveva trovato il tiro “della domenica” sorprendendo Nzamba sotto l’incrocio dei pali……

Ma tant’è, l’inutilità delle perle sfoggiate in maniera così improvvisata, finisce per fare “pendant” con quella dell’intera partita che ha fatto pensare, alla fine, di avere buttato via una serata…… spettatori (29) compresi!

                                                                       Mariano Rocchetta