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6ª giornata di campionato

 

Usap asd Ele-Mac- Sporting 1972

Campionato Eccellenza UISP 2016/2017 – 6ª Giornata

 

Castellina Scalo  22/10/2016

 

USAP  ELE.MAC ASD  -  ASD SPORTING MOBILI SACCHINI   0-2   (0-1)

 

USAP: Vargas, Pagano, Petrini (74’ Coppola); Mazzolani (69’ Cipriani), Pruneti; Rea (53’ Fedi), Giannini, Pertici, Vezzosi (60’ Pogosean), Castaldo (47’ Graziano).

A disposizione: Romano, Masseti, Leoncini, Damiani.               

All. Pellegrino.

 

MOBILI SACCHINI: Cervelli, Pellegrino (79’ Gueye), Ponticelli; Galgani, Pagni, Dede Kingsley; Cissè, Diallo, Bucci (67’ Lunelio, 77’ Diagne), Ciufegni (75’ Hoxaj), Dia (47’ Shullani).

A disposizione: Gambassi, Carusi, Marchiani, Kane.

All. Bianchini.

 

Arbitro: Paterni di Siena

 

Reti: 14’ e 58’ Bucci.

 

Note: Splendida giornata primaverile che ha tenuto al calduccio la serata per tutta la partita, e oltre. Spettatori 84, con stragrande rappresentatività femminile (familiare e no) che ha drappeggiato d’incanto, con la propria bellezza, l’intero pomeriggio. Ammoniti: De Biasio, Pertici e Pogosean nell’Usap, Dia nel Mobili Sacchini.

 

Raramente nei 79 derby giocati precedentemente (70 ufficiali) si era assistito ad un predominio tattico, tecnico e agonistico così netto di una delle due contendenti rispetto all’altra. Neanche nel metabolico 6-2 per l’Usap di dieci anni fa o del successivo 3-0 per i Mobili Sacchini nel 2010 si era potuta vedere una supremazia così sfacciata, sfumati negli episodi, come lo sono stati, quei rotondi risultati, indipendentemente dalle soluzioni del campo. Bisogna, forse, ricorrere indietro nel tempo fino ad un antidiluviano 4-0 esterno per l’Usap, ma che, oramai, si perde soltanto nella memoria dei protagonisti dell’epoca.

 

Non è, purtroppo, un caso il richiamo a quest’ultimo evento poiché ci consente di ripercorrere virtualmente la storia del derby, partendo proprio da quel minuto di silenzio innalzato, prima della partita, in ricordo di uno di quei protagonisti, uno dei più importanti, che ci ha lasciato, nei giorni scorsi, al termine di una repentina, quanto angosciante, malattia.

 

Stiamo parlando di Rino Rosi che di quel Mobili Sacchini è stato la guida tecnica, per lunghi venticinque anni, l’ideale trait-d’union fra la Società ed il campo, con il suo atteggiamento sobrio, ma appassionato, che non vuol dire accondiscendente o morbido, ma innervante e solido, compunto sul terreno di gioco e con i suoi ragazzi fino a non voler imporre la sua presenza al momento dell’avvicendamento. Dal 1973 al 1997 Rino Rosi ha significato la continuità nella panchina del Mobili Sacchini, con i quali ha conseguito i primi ardenti allori, fino a traghettarlo agli albori del 2000 in un nuovo scenario che non poteva essere più quello che aveva fino ad allora conosciuto e cavalcato. Una perdita che ha fatto la storia, non solo per la Società Mobili Sacchini, ma per l’intero movimento Uisp della Provincia di Siena.

 

E, tornando, alla testè partita, quale miglior saluto dai ragazzi in blù di oggi, che non l’hanno mai conosciuto e, forse, ne avranno sentito appena parlare, che regalare alla sua memoria una prestazione ed un successo come quello conseguito quest’oggi?

 

Che le cose non si sarebbero messe bene per i suoi colori l’Usap lo capisce subito al 1° minuto, al primo, serio, affondo degli ospiti, laddove la freschissima coppia di ex – Ciufegni e Diallo – confezionava due pericoli istantanei su calci da fermo: punizione verso l’area dell’uno e testa dell’altro che Vargas devia in calcio d’angolo a scanso di equivoci, battuta dal corner del primo e colpo di testa del secondo che scheggia l’esterno del palo alla sinistra di Vargas.

 

E poco dopo, al 6’, perfetta imbucata di Diallo per il taglio di Bucci che brucia velocemente la linea difensiva locale (fa le prove per dopo) e colpisce d’esterno destro costringendo Vargas alla parata a terra.

Il Mobili Sacchini si fa trovare meglio piantato nelle zone nevralgiche del campo. La linea difensiva a quattro è molto mobile, sale, accorcia e si compatta con simultaneità togliendo spazio e respiro ai movimenti del tridente locale, lasciandoli soltanto situazioni di non facile soluzione. La coppia Cissè – Galgani è tetragona davanti alla propria difesa, non si sfilaccia mai, è solida fisicamente e, soprattutto, alta. Conquista in breve tempo la palla e non la fa decantare cercando l’immediata profondità per lasciare a Diallo, Dia e Ciufegni tutto lo spazio davanti per muoversi in piena libertà. Bucci, infine, partendo indipendentemente da destra o sinistra o agendo da boa centrale, mette in filatelica difficoltà l’intera difesa locale che non riesce, quasi mai, a prendergli definitive misure di sicurezza.

 

L’Usap, di suo canto, cerca di mascherare un tridente offensivo che si compie sempre più spesso con la profondità di Castaldo o Vezzosi, in cerca di trame apprezzabili e anche logiche, ma scevre di nerbo e concretezza in sede di finalizzazione, rimandandola a quando, oramai, l’erta si è fatta inarrampicabile, ovvero negli ultimi sette minuti. Il centrocampo ondeggia fra i flutti come canne al vento e non l’aiuta una difesa sentitasi troppo spesso preda delle folate intercapedinali negli spazi.

 

E quando al 13’, al termine di una bella azione di prima da Castaldo a Vezzosi e perfetto assist per l’inserimento di Rea in area dalla destra, l’Usap si fa veramente pericolosa, non pare vero neanche a lei e, non credendoci appieno, l’estrema calcia malamente da molto vicino con il risultato di A) non prendere neanche lo specchio della porta B) colpire talmente forte da non consentire l’intervento né di Castaldo, troppo avanti, né di Pertici, un passo indietro.

 

Il contrappasso a questa occasione è tremendo! Al 14’ Giannini rimbalza contro un difensore nel tentativo di chiudere il triangolo a Castaldo, della palla si impossessa Cissè che è lesto a lanciare per il corridoio centrale opposto dove si slancia Bucci che prende d’infilata la difesa alta dell’Usap, ma sarebbe in ritardo rispetto all’uscita di Vargas di piede che, però, “buffoneggia” ed al centravanti ospite non resta che “copiare” Vitolo.

 

Ricordate la massima che ha sempre caratterizzato il social-andamento dei derby fra Usap e Mobili Sacchini? “Basta una sola occasione, di sguiscio, rubata, oppure occasionale, per un errore, un’invenzione od una fatalità, per costruirci attorno l’intera partita e la vittoria”. Ed è proprio ciò che è capitato all’imbocco del quarto d’ora di partita, la posa della pietra che può consentire di aggiudicarsi l’intera posta, com’essa sia stata piantata… non ha importanza.

 

La differenza, quest’oggi, però e marchiana. Il Mobili Sacchini da lì gioca pressoché sul velluto; gestisce con estrema disinvoltura la prevedibile riscossa dell’Usap, chiudendo gli spazi importanti e lasciando canali da superare con estrema difficoltà. Ove è possibile la cerniera da centrocampo alla difesa si fa più impenetrabile e l’agilità che il suo reparto avanzato agita come spauracchio dà sempre segnali di incipiente pericolosità, in particolare sul movimento disarticolato e ondeggiante per tutto l’arco dell’attacco di Dia.

 

Non per niente, se l’Usap si avvicina al pareggio, lo fa unicamente su azione da fermo, al 35’ sul calcio d’angolo basso di Pertici sul quale si staglia, in anticipo su tutti, Di Biasio che impatta perfettamente e con potenza di destro, ma il suo tiro è troppo centrale e Cervelli ha il riflesso pronto per contrastarne la traiettoria ed impedirgli di superare la riga bianca con la sfera che rimane a disposizione poco più in là, laddove l’istinto difensivo di Pellegrino è più agnostico di quello predatorio di Rea.

 

Lo stesso Rea suggerisce l‘imbucata centrale a Castaldo al 39’, ma il suo controllo a giro e tiro è a salve e Cervelli non ha difficoltà a bloccare, plasticamente, a terra.

 

Ci si aspetterebbe qualche mossa per l’imbocco della ripresa, soprattutto, fra le fila locali, ma la seconda parte di partita assolve quasi per doverosità ai suoi compiti scivolando via inane. Cerca di movimentarla Mister Bianchini togliendo al 47’ uno stranamente innervosito Dia (capace di beccarsi il giallo mentre s’avvia negli spogliatoi….. mah!), a cui risponde compulsivamente Mister Pellegrino rinunciando alla fantasia di Castaldo per formare un tridente vero e proprio con l’inserimento di Graziano. Tridente che resiste soltanto sei minuti poiché, vedendo la sua inefficacia, la guida tecnica locale avvicenda Rea con Fedi nell’intento di appropriarsi di un centrocampo cavalcato a morsi e bocconi.

 

Sembra una panacea la mossa poiché al 54’ Graziano effettua un giocata al limite del divino addomesticando un lungo rilancio dalle retrovie con stop morbido al limite dell’area e servire un assist altrettanto delizioso per l’inserimento di Pertici che controlla, si allarga, ma non capitalizza il presente del compagno con un sinistro sbieco e stracco che Cervelli para con estrema semplicità.

 

E per rivedere, in una ripresa decisamente inferiore in qualità rispetto al primo tempo, la prima azione degna di nota degli ospiti, bisogna saltare direttamente al 58’ in una “pochade” che rende drammatica la situazione dell’Usap. Il tutto parte da una punizione laterale di Ciufegni che viene, però, preceduta dall’intervento arbitrale che ammonisce (minaccia) verbalmente la coppia Pagano-Bucci, che si contende lo spazio in area, di provvedimento più serio e, quando parte la battuta, Bucci è bravissimo nell’affrancarsi dalla marcatura ed impattare la traiettoria di testa per un lob a gocciolina che supera il piazzamento di Vargas, per il raddoppio “ghigliottinante” del Mobili Sacchini.

 

La reazione dell’Usap è umorale, ma inefficace: non c’era riuscita fin lì a mettere in difficoltà il dispositivo difensivo degli avversari, come poteva pretendere di riuscirci sullo 0-2?

 

Al Mobili Sacchini, allora, non rimane che controllare bellamente ed attendere l’affondo giusto per affossare completamente l’avversaria e ciò potrebbe avvenire al 68’ allorché Ciufegni addomestica un corto rinvio della difesa nella propria metà campo ed improvvisa un coast to coast lungo la fascia sinistra fino ad arrivare, defilatissimo, a contatto con Vargas. A quel punto pecca di egoismo rifiutandosi di servire il compagno anelante, tutto solo davanti a porta, per tranciare un diagonale da un’angolatura ridottissima che il portiere dell’Usap smanaccia con bravura lontano dall’area.

 

Nel frattempo, l’Usap aveva rinunciato all’equilibrio di Vezzosi per inserire l’esterno Pogosean ed il Mobili Sacchini avvicendava lo sfinito Bucci con l’altro ex Lunelio (che abbandonerà, di lì a poco, per il riacutizzarsi di un vecchio malanno).

 

Sul doppio svantaggio Mister Pellegrino solleva dalle incombenze Mazzolani per far esordire Tommaso Cipriani che, con il suo ingresso, riverbera i fasti del padre che, dell’Usap (allora Toscana Lamiere) è stato una delle colonne portanti (208 partite e 64 reti) e, nel contempo, chiude un suo personalissimo cerchio di  una carriera che lo ha visto protagonista in campionato con altre maglie, da avversario.

 

Poco dopo si infortuna Petrini nell’Usap, che ripercorre un trend personale molto sgradito, sostituito da Coppola, mentre il Mobili Sacchini avvicenda Ciufegni con Hoxaj.

 

Fatto sta che, con gli ultimi rimescolamenti, l’orgoglio dell’Usap che rispunta indomito come scaturito dal nulla, un rilassamento nevrotico del Mobili Sacchini, la squadra di casa, in questi ultimi sette minuti (recupero “giocato” compreso) confeziona la bellezza di quattro occasioni da gol fitte fitte che hanno il merito ed il rammarico di lasciare soltanto un che di amaro in bocca.

 

Al 75’ è spettacolare l’azione che si dipana dalla destra sull’asse Fedi-Graziano-Giannini ed appoggio al rimorchio di Pertici per un tiro che accarezza la traversa. Al 77’ lo stesso Pertici centra in pieno la traversa con un tiro imprendibile per Cervelli e, sulla ricaduta del pallone, Giannini (in evidente fuorigioco, ma non ravvisato) non impatta la palla per il tap-in ravvicinato.

All’81’, su calcio d’angolo dalla destra, Giannini anticipa tutti per un colpo di testa accarezzato con destinazione “angolo lontano”, ma Cervelli ha un’istintiva reazione da campione che gli consente di smanacciare via la sfera dall’orbita portuale, sventare la rete ed innalzarsi a v.i.p. di giornata, un gradino appena sotto Bucci.

 

Al termine del 71° derby in partite ufficiali fra Usap e Mobili Sacchini il computo dei risultati dovrà essere così aggiornato: 22 vittorie Usap, 16 vittorie Mobili Sacchini, 33 pareggi.

 

                                                        Mariano Rocchetta


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