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2ª giornata di campionato

 

Usap - Padovani

Campionato Eccellenza UISP 2016/2017 – 2ª giornata

 

Castellina Scalo,  25/9/2016.

 

USAP ASD ELEMAC   -   ASD PADOVANI  1990   1-2   (0-0)

 

USAP asd: Vargas, Vezzosi, Rocchi F.; Mazzolani, Castaldo (9’ Coppola, 57’ Masseti), Pruneti (62’ Dainelli); G. Pogosean, Graziano, Bartarelli (41’ Rea), Giannini, Pertici (62’ Petrini).

A disposizione: Romano, Rocchi S., Leoncini.              

All. Pellegrino.

 

PADOVANI:  Iodice, Pelliccia, Pischedda; Lotti (73’ Di Meglio), Pinna, Zacchia; Autieri,  Grassini (65’ Rollo), Pesce (80’ E. Pogosean), Schiano, Cret.

A disposizione: Baldini, Pagano,  Bartali, Brasiello, Mestici, Polidori.          

All. Francini

 

Arbitro: Sig. Visconti di Siena.

 

Reti: 47’ e 72’ Schiano, 77’ G. Pogosean.

 

Note – Pomeriggio caldo e ventoso, che ti sbrizzola alleviandoti dall’afa incipiente, seppur tardiva. Terreno in condizioni onerose che consterà dell’aiutino per la sua ripresentazione in termini stretti. Spettatori 37, ammassati nell’anti-bar a capirci qualcosa. Ammoniti: Giannini nell’Usap;  Zacchia, Autieri e Iodice nel Padovani.

 

 

Torna, il Padovani, a mietere successi in casa Usap per merito del suo puntero più incisivo Schiano, realizzatore di una doppietta tonante, che ha smorzato le ambizioni dei gialloblù locali nel corso di un secondo tempo che la miglior organizzazione tattica ospite ha fatto pendere dalla propria parte, fino al concretizzarsi del risultato finale.

 

A nulla è valso l’impulso di orgoglio di Gor Pogosean in un finale farcito di speranze e buone intenzioni, ma troppo breve per poter coltivare sogni di rimonta insperata a tamponare la poco brillante prestazione offerta in questa seconda giornata di campionato.

 

E’ servita, anzi, ad alimentare qualche rimpianto per quello che si doveva fare e non si è fatto, per lunghi tratti della partita, accidiamente protesi nella ricerca di una trama di gioco sfuggevole e sfumata a cui il Padovani è riuscito a contrapporre una tetragona colonna schieramentale, con i puntini sulle “i” infarciti da Pesce già nel corso del primo tempo.

 

Un primo tempo, tutto sommato, equilibrato dove, a parità di prestazioni elementari e draconiane, la maggior precisione degli ospiti ha colpito l’occhio molto più dello svolazzare locale.

 

Un Padovani calato nel “verdolino” di Castellina Scalo con una corazzata ammassata a centrocampo ha avuto la meglio, alla lunga, sulla mediana dell’Usap, che si è ritrovata, in molti frangenti, a dover rincorrere, tamponare e chiudere gli spazi, anziché alimentare la proposizione, finendo per lasciare riclassificati al proprio destino i componenti di un tridente che, partito con il concepimento di uno spartito comune, finisce per recitare a soggetto, molto spesso con monologhi insistenti ed al tirar delle somme, inconcludenti.

 

Il conto dei tiri in porta è impietoso per l’Usap: uno contro sei, anche se le occasioni per rendersi pericolosi sono sì scaturite, ma con le stigmate che stanno caratterizzando queste prime, faticose, uscite: una imprecisione andante, e senza brio.

 

Per cui se nei primi dieci minuti l’Usap soffoca un guardingo Padovani, in particolare, con le due conclusioni di Graziano che sorvolano la traversa (la prima al 2’ su assist di Bartarelli, la seconda al 10’ con un pallonetto di testa che accarezza la barra orizzontale), la risposta degli ospiti non si fa attendere di molto e con Pesce fa tremare i polsi difensivi, ma non quelli di Vargas, prima al 14’ saltando il diretto marcatore e schiantando il tiro sul portiere in uscita da distanza ravvicinata (il trafelato tentativo di tap-in di Autieri è altissimo), poi al 17’ a corollario di un uno-due chiuso da Schiano, costringendo il portiere gialloblù ad alzare di piede, oltre la traversa, la conclusione a botta sicura.

 

D’altronde l’Usap aveva già perso la fantasia di Castaldo dopo appena cinque minuti di gioco, in uno scontro fortuito sulla tre quarti (auguri di cuore al giocatore gialloblù) che gli minava l’operosità della gamba destra, e costretta, quindi, a schierare una linea mediana di…. mediani, doveva giocoforza mordere il freno della costruzione della manovra sia perché in inferiorità numerica nello specifico settore, sia perché Autieri si curava con assidua attenzione della capacità di Giannini di influire sugli sviluppi offensivi delle azioni locali.

 

Così il tridente comincia  a sentirsi un po’ solo e, quasi, abbandonato, ed escludendo l’assist di Pogosean a Pertici del 20’, concluso da quest’ultimo con un tiro al volo poco entro l’area che si smorza, però, fra le braccia di Iodice incartando forza e traiettoria e la bella e lineare azione del 26’ con la quale Pertici manda Pogosean al cross in area chiudendo un triangolo profondo, ma il passaggio non raggiunge il solitario Bartarelli, ecco che l’attacco gialloblù si involve su sé stesso, nelle evoluzioni insistite di Graziano, senza alcun naturale sbocco, o sulla semplicità con la quale il blocco difensivo del Padovani, sotto l’egida di un grande Zacchia, ben superiore anche alle estemporanee estrosità di Pinna o Pelliccia, riusciva a disinnescare le puntate avversarie facendo sembrare facili anche interventi di difficoltosa acrobazia.

 

Quando al 37’ ancora Pesce chiama Vargas a rispondere meticolosamente in tuffo sulla sua sinistra, lancia un messaggio in prospettiva secondo tempo che l’Usap non sa o non vuole raccogliere.

 

Con Rea al posto di un claudicante Bartarelli ad inizio ripresa l’Usap prova subito a pungere dalla sinistra, ma paventando le scarse produttività ed incisività già palesare nel primo tempo e facilmente controllabili dalla difesa colligiana.

 

Così si arriva a memorizzare il fatidico 47’, quando arriva a destinazione il messaggio bellicoso del primo tempo.

 

E’ vero che il goal del vantaggio del Padovani è completa farina di una invenzione di Schiano sulla punizione dai venticinque metri che scaglia sotto la traversa di Vargas, nel sette dietro la barriera, ma è come si arriva a quella opportunità che colpevolizza la lassiva passività dell’Usap, scaturita da un disattento disimpegno in uscita difensiva e dal successivo fallo commesso abbastanza inutilmente.

 

Di colpo l’Usap si ritrova più scoperta di prima, alla mercè del suo andirivieni metabolico che le consente, sì, in alcuni intensi momenti di aggredire l’area avversaria provocando una serie di calci d’angolo alle respinte difensive, anche sfruttando la linearità di Masseti inserito per dare un filo logico alla propria manovra, ma da cui emerge una tenace inconsistenza in sede di conclusione che non le permette mai di far visita a Iodice e anche quando il reparto arretrato colligiano si concede una inadeguata pausa su un pallone che attraversa pericolosamente l’area piccola, alcun piede gialloblù ha la prontezza di riflessi di cercare quella deviazione che riporterebbe la pace nelle proprie fila.

 

Gli inserimenti di Dainelli e Pertici, rivoluzionando un zinzinello la fluidità degli schieramenti, si avvicinano più ad un palliativo che ad una risorsa e la partita rincorre sé stessa fino al fatidico minuto che va dal 71’ al 72’, laddove Vezzosi, prima, salta clamorosamente tutto solo in area su corner dalla destra, ma il suo colpo di testa è alto di un soffio (ma il portiere pareva, comunque, sulla traiettoria), e, sul ribaltamento di fronte, Lotti coglie e serve il taglio improvviso di Schiano che si ritrova solo davanti a Vargas, superandolo in diagonale.

 

Il Padovani opera i cambi necessari, a quello di Rollo per Grassini, fa seguire l’esperienza di Di Meglio per Lotti. L’Usap cerca il tutto per tutto con testardaggine: il cross da un inserimento di Rea sulla destra sorvola tutte le teste e si perde sul fallo laterale opposto. Fino a che non si giunge al 77’, allorché Masseti raccoglie un corto rinvio difensivo e cerca il pertugio per tirare; l’opposizione difensiva fa finire il pallone dalle parti di Pogosean che trova il goal della speranza con un poderoso destro dal limite dell’area.

 

Certamente l’Usap si riversa nella metacampo avversaria, ma il Padovani non perde la testa, controlla la sfuriata, spazza dove c’è da spazzare, congela dove c’è da congelare. L’ingresso di E. Pogosean, in tal senso, è sull’impronta di questa ultima soluzione.

 

I lunghi cinque minuti di recupero si esauriscono centellinandosi fra la melina prolungata del Padovani negli angoli lontani del campo e gli strenui tentativi di rilanciare il pallone nell’area ospite dell’Usap, nella vana speranza di far scaturire quel colpo di fortuna che rimetterebbe le cose in una carreggiata più percorribile.

 

Il triplice fischio finale mette, però, fine ad entrambe le cose e soltanto una squadra può, pertanto, festeggiare nel tragitto agli spogliatoi.

 

Sarebbe importante per l’Usap il non sentirsi irrimediabilmente ridimensionati al termine di una partita dove non sono tante le cose che sono girate per il verso giusto e che, pertanto, tutte le altre possono essere sensibilmente migliorate se osservate ed affrontate con il giusto occhio critico, senza appesantirle di valori o valutazioni non consoni a quelle che sono le reali intenzioni.

 

Il Padovani ha dimostrato una buonissima organizzazione ed un profondo desiderio di far valere l’affiatamento di squadra indipendentemente dal tipo di squadra che si affronta settimanalmente, ed è un pregio che se ben coltivato, può portare lontano.

 

 

                                                                  Mariano Rocchetta


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