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Recupero Campiglia-Petroio 1-1  inutile dilungarsi troppo sulla condizione del terreno di gioco, teatro dell'avventura che è risultata salutare solo per gli ospiti che sono andati a "succhiare" un punto sun un campo difficile con una gara piena di giuste e straordinarie motivazioni. Il Campiglia parte bene e F. Nencini si vede subito annullare un goal per fuorigioco, lo sforzo continua ma Garosi fa buona guardia ed impedisce prima ad Alfa e poi a Miano di superarlo. Il Petroio, non sta a guardare e, se costretto indietro dal pressing dell'avversario, prova a superare con lanci lunghi il centrocampo e mettere in difficoltà la difesa alta del Campiglia. La prima volta c'è Cipriani che con un intervento provvidenziale salva la propria porta ma, prima del fischio del riposo in situazione analoga, Bersotti interviene da dietro su F. Duchini e per l'arbitro è rigore. Batte Meniconi Ma. ed è 0 a 1. Dopo il thè caldo il Campiglia non ci sta e tenta il tutto per tutto rovesciandosi in avanti ma trova difficoltà a concretizzare poichè la difesa degli ospiti riesce ad intervenire con tempestività tappando le falle che si presentano. Poi è Miano su punizione, dopo la ribattuta di Garosi, a trovare il giusto pertugio, ingannare il coperto Garosi, e raddrizzare il risultato. Manca ancora più di un quarto d'ora al fischio finale ma la stanchezza, la pesantezza del campo, e l'ottima interpretazione del Petroio in fase difensiva hanno ridtto al minimo le possibilità di cambiare il risultato a favore di colligiani. Anzi, prima della fine, cìè l'occasione per il Petroio che avrebbe potuto addirittura fare il colpo grosso.

Top

Campiglia: Miano-Spinelli            Petroio: Parri-Graziani

Posticipo Uopini-Monteroni 0 - 0: giusto risultato al termine di una gara  giocata a viso aperto e senza tatticismi fra due squadre che non si sono risparmiate, sotto un diluvio incessante, senza però trasformare in rete le diverse occasioni che hanno avuto. Partenza tutta valdarbiese con fluidità di gioco ammirevole, nonostante le condizioni atmosferiche, poi nell'ultima parte del tempo l'Uopini si rioganizza ed inizia a ribattere colpo su colpo. La seconda frazione parte con equilibrio più marcato ed i capovolgimenti si susseguono ma con entrambe le difese alte si spengono spesso fra fuorigioco continui o interventi in uscita in netto anticipo da parte dei due portieri. Nonostante gli scrosci che rendono difficili i controlli la gara resta viva ed interessante grazie soprattutto all'innesto di forze nuove dalle due panchine che allungano le formazioni in campo aprendo maggiori spazi ma senza trovare concretezza. Le due difese infatti riescono a tenere nonostante il dispendio d'energie in un campo ormai allagato e, fra le tante cose, c'è da annotare il rientro in campo di un voglioso bomber Ricci che deve ancora trovare la miglior condizione atletica.

Top

 

Uopini: Pavesi-Capperucci          Monteroni: Chiappone G.-Chiappone F.


 

 

Voti su "Sale e Pepe"


 

IL FOMENTA PRENDE TUTTO, RINGRAZIA, E LASCIA L'USAP A MANGIARSI LE MANI


(le altre gare del sabato)

A Vico ottima gara, sotto la pioggia ed in un campo che non permette troppe finezze, le due squadre si sono affrontate con agonismo senza mai eccedere  privilegiando pertanto l'aspetto squisitamente calcistico. Esce con gli onori la squadra di Burresi che ha sciorinato il meglio dal punto di vista tecnico ma non da quello di concretezza e cinismo che son doti che appartengono  al Vico e che, anche oggi, ha messo a frutto. Dopo un paio di scorribande in area vichese tocca a Volpi osservare da vicino due infilate di Lorini che, una volta di destro e l'altra di sinistro sporcato da Pagliarin, non ha trovato lo specchio, cosa che invece trova poco dopo Marcoionni, lasciato colpevolmente solo, a due passi dal portiere colligiano che non può far niente per evitare il vantaggio del Vico. Senza scoraggiarsi il Campiglia affetta il campo e Miano va via sulla destra e dal fondo rimette in area dove la difesa vichese in affanno non riesce a liberare ed Alfa mette dentro da due metri. La gara non ha pause e proprio nel momento mgiliore del campiglia Nidiaci in contrasto sulla tre quarti induce a perdere palla all'avversario e da il via ad un'azione che andrà a concludere lui stesso,  in beata solitudine e sul filo del fuorigioco, con freddezza e sicurezza attendendo la mossa di Volpi e poi infilandolo sul primo palo., Prima del fischio Tafuro ha l'occasione sul sinistro ma ritarda l'esecuzione e permette il recupero di Giubbolini. La ripresa è ben organizzata dal Campiglia che spinge il Vico sempre più indietro ma a protezione della difesa, c'è il filtro vigoroso e preciso  di un ottimo Fornai che insieme al solito Fiordaliso fanno diga e rilanciano,  lasciando solo ai tre funamboli davanti le invezioni che tardano però ad essere innestate. Sarà proprio in questa seconda frazione che il Campiglia esprime tutte le sue cose che fanno applaudire Evacuo nell'occcasione del colpo di testa ravvicinato, di A. Nencini, messo sopra la traversa con le punta delle dita, mentre sarà lui stesso, poco dopo, ad applaudire Tafuro che spreca  la grande occasione con un pallonetto fuori misura. La gara continua anche nel recupero fra comtropiedi sprecati dei campioni e forcing del Campiglia ma la stanchezza affiora e la lucidità non più presente. 

 

Tiene il ritmo anche il San Rocco che non si lascia irretire dalla rabbia vogliosa dei ragazzi  albanesi arrivati a Sovicille per ottenere qualcosa. La gara inizia con Grillo e Spanò che nell'arco di cinque minuti non riescono, di testa, a trovare lo specchio, cosa che invece è molto più facile per Chiantini che appoggia di piatto in rete la palla del vantaggio sarrocchino, palla "servita" dalla respinta di Sotiri su un tiro da fuori di Senesi. Lo Shqiperia prova a reagire con più ordine ma non riesce ad avvicinarsi a Ronco stasera in porta dei locali. A cinque minuti dal riposo Seferi batte una punizione che riesce a filtrare nella barriera ed inganna Sotiri, siamo sul 2 a 0 che due minuti dopo Chiantini potrebbe arrotondare in duello personale con Sotiri che per due volte ribatte ed alla terza, la punto di Savelli  mette fuori. Il ritorno in campo vede lo Shqiperia più determinato e convinto tanto che Ronco deve cominciare a mettersi in moto neutralizzando in uscita un paio di traversoni prima che possano cagionare danni. Nelle ripartenze del San Rocco prima Chiantini e poi Seferi mancano di poco il bersaglio e, prima del fischio finale, c'è tempo anche per l'espulsione di Manasse appena entrato che prende il primo giallo per un  fallo e, sulla conseguente punizione, il secondo poiché interrompe la traiettoria della stessa con un avambraccio.

 

Divisione della posta ad Ancaiano dove il Marcialla era sceso per rimuovere la classifica raggiungendo l'obiettivo con determinazione. L'Ancaiano, dopo qualche minuto di studio, prende possesso del centrocampo e detta il gioco con i fiorentini guardinghi e non disponibili a rischiare, la prima occasione è per Marchetti che in pressione su Corti ruba palla e mette nel sacco con l'arbitro che ravvede fallo sul portiere ed annulla, mentre dopo sarà ancora Corti a mettersi in evidenza con una bella deviazone in tuffo su colpo di testa di Di Giorgi. Nella ripresa l'Ancaiano tenta di sfondare la barriera arcigna marciallina ma non ci riesce e tutte le azioni si spengono prima dell'ingresso in area ed addirittura c'è voluto un ottimo Giuntini per impedire al tiro di Fedi di far male. Prima del fischio una bella punizione di Rutilo che non ha avuto seguito.

 

Il Petroio si mette alle spalle la debacle di lunedì e, almeno sul piano del gioco, si riscatta anche se ciò non è stato sufficiente ai fini del risultato poichè la concretezza del Mobili Sacchini ha avuto la meglio con la trasformazione di due delle tre occasioni avute mentre il Petroio le infrange tutte sulla diga Funaioli. Dopo pochi minuti, siamo al 9', Casini salva sulla riga, di testa, un tiro degli avanti ospiti mentre gli equilibri, fino allora palesati,  si spezzano al 19' con il buon Dede che chiude un triagolo in area e trafigge Cannoni, oggi sostituto di Cap. Garosi. Passano solo dieci minuti ed il Mobili Sacchini raddoppia con Pellegrino che che conclude un'azione di contropiede in più che sospetta posizione di fuorigioco. Prima del fischio del riposo clamorosa azione per i locali con L. Duchini che grazia Funaioli da due passi. La ripresa è tutta Petroio che non riesce a concretizzare due nitide occasioni, prima con Mi. Meniconi che dalla sua nuiova posizione di centravanti spara sul corpo di Funaioli che si ripete pochi minuti dopo, allo scadere, neutralizzando un calcio di rigore battuto da F. Duchini.

 

 

Top

Vico: Fornai-Puccioni                                          Campiglia: Alfa-Miano

San Rocco: Seferi-Brogi                                      Shqiperia: Likaj-Merka

Ancaiano: Clavo-Sguerri                                     Marcialla:

Petroio:  Meniconi Ma,-Mangiavacchi              Sacchini:   Funaioli-Dede


 

 

 

 

Le due formazioni e la terna con i capitani

 

Campionato Eccellenza UISP 2015/2016 – 21ª giornata

 

Torre Fiorentina,  12/2/2016.

 

ASD FOMENTA F. C.  - USAP ASD ELEMAC   1-0   (1-0)

 

FOMENTA: Romano, Bonechi, Barabuffi; Ruocco, Mancini (76’ Bernardi), Lorenzi (66’ Ciacci); Mannini, Fabiani (61’ Gotti), Furielli (71’ Razzi), Ceraj, Zagami.

A disposizione: Roncarà, Rosini.

 

All. Panti.

  

USAP asd: Vargas, Damiani, Rocchi F.; Cappelli (64’ Coppola), Vezzosi. Pruneti (70’ Rea); Pogosean, Pertici, Provvedi (68’  Dainelli), Ciufegni (54’ Giannini), Panti.

A disposizione: Cucini, Rocchi S., Bartarelli, Leonardi. 

 

All. Pellegrino    

 

Terna arbitrale: Sig. Callaioli di Siena, coll.ri Sig.ri Frosali e Quercioli.

 

Rete: 18’ Lorenzi.

 

Note: Serata molestata da un’insistente pioggia tipo “smetti e riprendi con maggior vigore” che sul finire di gara ondeggia diametralmente sulle ali d’un vento fastidioso. Spettatori 31, perlopiù tappati in macchina, salvo alcuni ardimentosi appollaiati per la scoscesa. Ammoniti: Rocchi, Pogosean e Razzi.

 

 

Partita bagnata, partita non fortunata per l’Usap Asd Elemac che, in questa settimana, si è fatta due docce prolungate (una in coppa ed una in campionato) da cui ne è uscita fradicia, insoddisfatta ed influenzata.

 

C’era da riscattare l’inverecondo flop di Sangimignano e, attraversando l’esperimentale prestazione di martedì notte contro il Gavena, l’Usap, nell’anticipo del venerdì sul sintetico di Torre Fiorentina, ce l’ha messa veramente tutta, affrontando alla pari la volitiva compagine di casa del Fomenta e, per lunghi tratti, in particolare nella ripresa, sopravanzandola sia sul piano del gioco che su quello delle occasioni create.

 

Ma alla fine dei conti il risultato pieno arride proprio al Fomenta che capitalizza al massimo il prezioso vantaggio realizzato da Lorenzi al 18’, sul cortese presente donatogli da Ciufegni, difendendolo con carattere combattivo, tentativi di risposta alle intemperie, gagliarda prestazione in ogni parte del campo e, perché no?, un pizzico di fortuna, fino al triplice fischio di un mobilissimo Sig. Callaioli.

 

L’Usap, in definitiva, deve piangersi addosso, poiché la rete che decide la partita è un vero e proprio regalo personale, e le occasioni per riparare alla gaffe le ha avute, eccome se le ha avute, perlomeno sette, dal tratto cromatico della pericolosità e, allora, perché non si è raddrizzata una partita dove, nella sua complessità, le sarebbe stato stretto persino il pareggio?

 

I motivi sono da ricercarsi in due direzioni peculiari, entrambe riconducibili al grande duello che si è dipanato per circa 70 minuti di partita, e che è stato inscenato da una parte, quella ospite, dal centravanti Provvedi (di quelle sette occasioni, sei sono sue), dall’altra, quella locale, dall’estremo difensore Romano che ha reso onore al suo nome di battesimo, adornando la propria prestazione di veri e propri capolavori.

 

Tutt’intorno, a corollario, sostegno, supporto ed infiocchettatura del duello appena individuato, s’è svolta la partita, un confronto sano, robusto, dal tratto indelebile, che ha visto misurarsi le due filosofie di gioco del calcio improntate entrambe sul tentar di superar l’avversario con un gol, un’azione, un’occasione più dell’altra, ma partendo da due concezioni diverse, o perlomeno che il campo, intristito dalla pioggia battente di questa sera, ha contribuito a rendere diverse.

 

Detto della curiosa sintonia sul tema della divisa da indossare (croce nera su sfondo bianco per il Fomenta, croce blù su sfondo giallo quella dell’Usap), ci accingiamo ad illustrare il tipo di partita che si è svolta questo venerdì notte.

 

L’Usap è volata sul piano del gioco e delle geometrie necessarie a svilupparlo, planando sulla compassatezza di Ciufegni per esplicarsi lungo le corsie laterali, in particolare quella di destra laddove Cappelli riallaccia gli immaginari ed ideali trait-d-union temporaneamente sospesi martedì scorso, usufruendo della collaborazione esaustiva di Pertici fino a consentire al terminale Provvedi di sarabandare imperioso nel cuore della difesa locale.  Il Fomenta ha risposto dopo il primo sincero impatto di sorpresa con le profonde punture di Zagami ad intimorire un comparto difensivo scopertosi un po’ ingessato per contrapporsi, quindi, sulla diagonale Mannini-Fabiani-Ceraj alla volitività avversaria con quella sana concretezza ed attesa dello svolazzo inutile che finirà per premiarla.

 

Le difese, si è detto…. Le difese di entrambe si sono sentite ….indifese e con scarsa protezione fin dai primi approcci della partita. Se non fosse per i due portieri e per Damiani in sede ospite e Bonechi in sede locale, il tabellino finale sarebbe stato molto più ampio e dilatato di quanto, poi, non si è realizzato. Nei primi minuti Romano è già chiamato all’attenzione dal doppio tentativo di Pertici (centrale) e Provvedi (deviato da un difensore e divenuto leggermente insidioso). Nei successivi minuti è Zagami che penetra furettamente nell’area locale costringendo Vargas, prima, ad un intervento importante, e sbagliando, poi, dalla medesima posizione sulla pressione ravvicinata di Pogosean (alto).

 

La partita è piacevole sul piano del gioco ed è un vero peccato non poterla gustare da un osservatorio più consono e quando avviene il fatto esiziale (è il 18’) le immagini appaiono confuse, inframmezzate e sovrapposte e per descrivere il vantaggio del Fomenta diviene giocoforza rivedere l’azione più volte sfogliandone la memoria fotografica. L’iniziativa offensiva del Fomenta si è spenta di lato e la palla riconquistata dall’Usap sta per essere giocata da Ciufegni che sottovaluta il pressing di Lorenzi finendo per servirgli l’occasione sul piatto d’argento spolverato anche dell’assenza di Vezzosi allargatosi per lo sviluppo; la punta fomentosa si ritrova d’incanto davanti a Vargas e, azzardando il pallonetto, lo supera per la gioia da dividere con i compagni.

 

L’Usap pare accusare il colpo. Poco dopo un’altra puntata locale chiama Vargas alla tempestiva uscita sulla profondità del solito Zagami che appare imprendibile. Ma si scuote e riprende a macinare il gioco che l’aveva avvicinata alla porta del Fomenta. Il tiro da lontano di Ciufegni (alla ricerca del riscatto), anticipa di un minuto l’occasione che poteva significare un immediato pareggio per gli ospiti: è il 24’ e la palla gestita da Panti viene collocata alle spalle della difesa (che azzarda un inappropriato fuorigioco) dove accorre tutto solo Provvedi che, a tu per tu con Romano e con tutta la porta a disposizione, tenta anche lui il pallonetto, ma il portiere locale s’inarca fino ad andare a toccare il pallone quel tanto che basta per farlo uscire a pochi centimetri dal palo alla destra, e l’azione sfuma.

 

In questa parte centrale del tempo la partita è veramente bella! Le due squadre si affrontano con ardore e rispondendo l’una all’iniziativa dell’altra senza soluzione di continuità. Panti riesce ad allungarsi sulla sinistra e, dato che Bonechi gli chiude l’angolo di tiro, rimette al centro un pallone teso per il proprio centravanti che si trova, però, un passo avanti favorendo il rinvio di Mancini. Sul fronte opposto l’azione ad accentrarsi di Zagami chiama alla conclusione da lontano Fabiani che impegna Vargas sulla sua sinistra. L’affondo di Cappelli sulla destra porta ad un preciso traversone sul quale Provvedi effettua un magistrale controllo in mezzo a due difensori portandosi la palla avanti per il tiro che riesce ad effettuare con la punta del piede, ma Romano si trasforma in un gatto e facendo leva sulla gamba sinistra si dà la spinta necessaria ad arrivare su quello struscino per deviarlo in corner oltre il palo. Siamo già al 36’ e la partita sembra iniziata dianzi. L’Usap vuole riassestarla prima della pausa e, pertanto, mantiene il suo baricentro a ridosso della tre quarti avversaria. Sull’altro fronte Zagami sta calando vistosamente (nella ripresa sparirà definitivamente) e ci pensa Mannini a sostenere l’iniziativa del Fomenta orchestrando la derivazione del gioco sul settore destro dove l’Usap si tiene più bassa. Allo scadere del tempo Panti si conquista un punizione laterale alla cui battuta va Ciufegni, il tiro è rabbioso, alla ricerca dell’angolo alto opposto, esce di pochissimo, ma l’Usap aveva portato ben sei effettivi dentro l’area del Fomenta, sarebbe stato necessario trovare la porta, si stampa invece contro il fischio di Callaioli che manda tutti “a bere un tè caldo”!

 

Tenendo conto che, beffardamente, la pioggia concede un po’ di tregua soltanto durante l’intervallo (per riprendere a tratti copiosa non appena inizia il secondo tempo), si sprecano i commenti di quanto poteva essere ancora migliore la partita finora vista, senza il suo fastidioso tamburellare.

 

Gli effettivi che riprendono sono i soliti. Ed anche il canone non cambia; i primi minuti sono decisamente equilibrati, il primo là è del Fomenta ed in mezzo ad una difesa, a dir poco, distratta Vargas deve respingere di pugno, con una uscita bassa, l’insidioso traversone proveniente dalla sinistra. Il tiro del centrocampista a rimorchio, dai trenta metri circa, si perde nella volta notturna. 

 

L’Usap allora sveltisce i tempi ed accorcia le distanze a ridosso dell’area locale. E dopo un decina di minuti circa ecco spuntare Provvedi dalla sinistra che brucia un difensore nello scatto e scarica verso Romano che risponde prontamente con una respinta a terra, la palla balzella accattivante sul limite dell’area senza che alcuno si decide a rinviarla, vi si avventa Pertici cercandone il controllo, ma il successivo tiro gli vien troppo “formale” e l’occasione si spegne a lato.

 

La risposta del Fomenta è tutta nella plasticità della conclusione di Fabiani (che poco dopo uscirà sostituito) che raccoglie l’invito del compagno dai venticinque metri e lascia partire un diagonale al volo che si spegne un metro abbondante aldilà del palo alla sinistra di Vargas.

 

Un minuto dopo si verifica la sesquipedale chance per l’Usap che esalta, però. le doti di Romano. Tutto si propaga dalla destra dove un veloce scambio mette Provvedi in grado di presentarsi dinanzi al portiere locale, tiro e ribattuta istintiva, la palla viene riconquistata dallo stesso Provvedi che con una mezza girata cerca l’angolo lontano: Romano con un riflesso miracoloso la intercetta di nuovo rispedendola al mittente, ancora dalle parti di Provvedi che approfitta dello stallo da “spettatori” della difesa locale va  a riprendersela e, da posizione ancora più vantaggiosa, ignorando oltretutto il compagno Panti che ha davanti a sé tutta la porta spalancata (e vuota), ciabatta con rabbia facendo uscire la sfera fuori del primo palo.

 

Nel frattempo Pellegrino aveva sostituito Ciufegni con Giannini e si appronta a far entrare Coppola, e la sua densità, in luogo dello stremato Cappelli. Sul fronte opposto a Ciacci (che aveva preso il posto di Fabiani) si aggiunge l’altezza di Gotti (al posto del finisseur Lorenzi).

 

Il Fomenta prova a portare l’azione nell’area dell’Usap per concedere tempo al ritempramento delle forze difensive. Ciacci, che è più offensivo pressa tutta la difesa ospite in fase di disturbo. Una palla persa diviene un’opportunità per i locali, viene rilanciata al limite dell’area e Vargas vede bene di condirla con il peperoncino di un’uscita di testa di cui sbaglia i tempi, ma a cui pone rimedio Damiani.

 

Il rovesciamento di fronte susseguente al rilancio del portiere ospite coglie clamorosamente scoperta la difesa del Fomenta che consente a Provvedi l’ennesima incursione dalla sinistra ma, stavolta, l’uscita di Romano è soltanto intimiditoria, poiché l’errore è tutto del centravanti gialloblù che vede il suo diagonale perdersi oltre il fondo sul versante opposto.

 

Pellegrino allora lo toglie, assieme a Pruneti facendo entrare, uno dopo l’altro, Dainelli e Rea. Mister Panti risponde con il furetto Razzi, che innesta subito la quarta e la spegne solo al fischio finale.

 

Tuttavia è l’Usap che ha un’altra occasione importante, sulla palla che schizza, così come furiosamente contesa al limite dell’area, dalle parti di Rea sulla destra; è immediato il controllo ed il tiro in mezza girata del neo entrato, è intuitiva e rapidissima la risposta di Romano che si tuffa cognitivamente sulla sua sinistra sfiorando la sfera quel tanto che le fa oltrepassare la traversa, senza che la terna ne ravvisi la deviazione.

 

L’ultima occasione per il Fomenta è a pochi minuti dalla fine. Sulla punizione laterale dalla sinistra Ceraj lascia partire una traiettoria velenosa che supera la barriera andando alla ricerca dell’angolo alla destra di Vargas, che si tuffa ribattendo il pericolo con i pugni e consentendo a Damiani di perfezionare il rinvio.

 

Diversa destinazione subiscono, però, le punizioni dal limite che l’Usap riesce a conquistare nei minuti di recupero (se ne contano almeno due, da buona posizione): sibilano entrambe lontane dai pali della porta difesa da Romano, anziché ricercare il bersaglio  grosso anche solo per ingenerare un po’ di confusione in mezzo all’area a seguito della probabile respinta.

 

Quando il sig, Callaioli decreta la fine della contesa divengono giustificate le grida di giubilo del Fomenta che sa d’aver vinto una partita importante, con una grande prestazione nel suo complesso, a far da contrappeso allo sconforto che dipinge, invece, i volti dell’Usap a cui resta soltanto la consapevolezza di aver giocato una bella partita alla quale campo e risultato non hanno reso giustizia.

 

E quale beffa finale a sottolineare la particolarità della serata, qualche secondo dopo il triplice fischio….. ha smesso di piovere!

 

 

 

 

 

 

Mariano Rocchetta


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