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L'USAP BATTE LO SHQIPERIA ED AGGUANTA LA QUINTA POSIZIONE

Doppietta di Graziano e rete di Pertici nela posticipo di San Miniato di fronte agli albanesi che lottano fino all'ultimo


 

 

Le due formazioni iniziali

Campionato Eccellenza Provinciale 2015/2016

 

10ª Giornata

 

Siena - San Miniato  23/11/2015

 

Shqiperia  -  Usap ASD Elemac   0-3   (0-1)

 

Shqiperia – Kurti, Likaj, Tafa; Lazaj (78’ Gjeka), Aliaj (78’ Beshiri), Isufi (65’ Bimaj); Pero (72’ Lloshi), Bleta (76’ Hasimaj). Tota, Borova, Merka.

A disposizione: Satiri, Jani, Shapalaku..

 

All.  Alia.

 

Usap ASD Elemac – Vargas, Damiani, Rocchi F.; Pucci, Pruneti (75’ Coppola), Diallo; Pogosean, Graziano (79’ Rea), Provvedi (65’ Dainelli), Pertici (76’ Cica), Giannini (56’

Vezzosi).

A disposizione: Cucini, Rocchi S., Cappelli, Canocchi.

 

All. Pellegrino.

 

Terna arbitrale: Sig. Corsentino coadiuvato dai Sigg.ri Acri e Chellini di Colle di Val d'Elsa.

 

Reti: 17’ e 56’ Graziano, 71’ Pertici.

 

Note: Serata buia e freddina e non poteva essere altrimenti poiché si gioca di notte affrontando la prima temperatura bassa. Terreno sintetico in perfette condizioni metafisiche, ma il cui soffice manto inganna sia i velocipedisti che i lentopede. Spettatori: 21 + 1 cagnolino che ogni tanto timidamente abbaia per spingere il padrone a rivolgergli la parola. Ammoniti: Tafa, Aliaj, Merka, Likaj e Graziano.

 

Il posticipo in casa della penultima in classifica, lo Shqiperia, poteva essere un celato trabocchetto per l’Usap Asd Elemac, sia per il valore intrinseco della compagine locale, chè sorprende vederla in questa posizione, sia per il rischio di sottovalutare l’impegno da affrontare considerando già acquisiti i tre punti in palio. Niente di tutto questo passa per la testa della squadra poggibonsese che approccia l’impegno con severa concentrazione, stretto contatto fra i reparti e progressiva aggressività sul portatore di palla, condotta fin dentro l’area dei locali.

Lo Shqiperia, difatti, avvia l’azione in maniera baldanzosa, nella principale ricerca del fraseggio in velocità, senza trascinarsi la palla tra i piedi e, quando ne ravvisa la convenienza, anche cercando la soluzione di prima e al volo. E’ in questi momenti che emerge la piattaforma sodale dell’Usap sulla quale poggerà tutta la sua performance che, alla lunga, metterà in seria difficoltà la compagine in maglia rossa, la solidità della propria difesa che non lascia spazio alcuno alle sortite degli attaccanti locali, pressandoli e marcandoli in tutto l’arco arretrato, e intercettando con efficace sicumera gli affondi ed i passaggi filtranti chiudendo a prescindere le linee di passaggio, tanto da far passare al proprio portiere una serata di massima attenzione e di razionato impegno.

La compagine locale spesso si disunisce nella trasposizione accelerata della propria azione finendo per effettuare anche evidenti errori di misura nei passaggi o nel controllo di palla, oppure prestando il fianco ai ficcanti intersizi degli attaccanti avversari con avventate scelte tattiche o malriuscite scalature di posizione provocando le prime pericolose avvisaglie dalle parti di Kurti, un inverosimile affollamento di avversari a prendere di petto una difesa in difficoltà ed a cui è mancato soltanto la precisione negli appoggi per originare un testa a testa direttamente con il portiere locale.

E se anche il vantaggio ospite potrebbe sembrare discutibile per l’impropria posizione di Giannini che approccia un intervento, diventato poi un velo, sulla punizione calciata da Graziano al 17’, che inganna completamento il piazzamento di Kurti, esso è apparso quasi inevitabile, per la maggiore incisività impressa alle proprie azioni dall’Usap in fase d’attacco, rispetto a quelle, fermatisi allo stato propositivo, effettuate dallo Shqiperia.

Difatti gli ospiti erano andati pericolosamente vicini al vantaggio già all’8’ allorché Pertici costringe Kurti a deviare il suo angolato tiro in corner in tuffo e Damiani, il minuto dopo, ne raccoglie di testa il traversone regalandolo alle braccia del portierone albanese, tutto solo, a non più di due metri di distanza. E al 16’ avevano fatto le prove del goal con la fiondata di Pruneti raccogliendo una corta respinta di Merka su affondo dalla destra, che rasenta il palo alla sinistra di Kurti.

La reazione dello Shqiperia è immediata e veemente, ma non supera l’ultima linea avversaria che troneggia sul suo reparto d’attacco con estrema sicurezza e quando Rocchi dalla sinistra al 25’ fa partire un controcross (sul primo che aveva attraversato tutto il fronte d’attacco) il mancato intervento sullo stacco di testa di Likaj regala sul piatto d’argento l’occasione a Provvedi per raddoppiare, ma il tocco del  centravanti ospite termina di pochissimo a lato dopo aver superato l’uscita di Kurti.

Lo shock dello scampato pericolo rallenta per alcuni minuti il furore dei locali e ciò permette all’Usap di riassestare le fila e controllare con maggior sicurezza l’iniziativa avversaria. Tanto più che la foga di alcuni protagonisti locali tradisce l’immensa voglia di rifarsi e, quando Tota viene imbeccato perfettamente dalla spizzata di testa di Borova in mezzo alla coppia centrale gialloblù, il non perfetto controllo di palla, aiutandosi con la mano, annulla la grande occasione dinanzi a Vargas.

L’avvio di ripresa vede lo Shqiperia rientrare in campo al massimo della determinazione iniziando a serrare le fila alzando vertiginosamente il ritmo della partita per affondare la linea gotica ospite con il maggior numero di effettivi possibili, accettando il rischio di potersi ritrovare a difendere uno contro uno pur di ammassarsi intorno all’area della compagine poggibonsese.

Il primo tentativo, difatti, è di Merka al 46’ (avanzato in prima linea dalla metà del primo tempo) con una conclusione al volo in piena area che sfiora l’incrocio alla sinistra di Vargas, seppur da posizione altamente defilata. Un minuto dopo lo stesso Merka effettua un pericoloso traversone, dopo celere riconquista del pallone, che diviene leggermente lungo per gli interventi dei compagni sul fronte opposto.

Lo Shqiperia sta mettendo veramente alle corde l’interdizione dell’Usap che si abbassa fino al limite della propria area, dove Borova sta facendo il bello ed il cattivo tempo rendendosi imprendibile tra le linee e servendo un paio di palloni filtranti a cui manca soltanto la misura affinché si trasformino in altrettanti assist.

E non è un caso che capiti proprio fra i suoi piedi l’azione più gigantesca per lo Shqiperia di pervenire al pareggio, allorché riesce ad affrancarsi dalla marcatura allargandosi in piena area fino a che non gli giunge  il pallone al culmine di una splendida azione manovrata dei locali, ma ecco che non scatta la molla giusta e la scelta effettuata dall’attaccante locale è causa di un doppio errore: primo non vuol tirare sull’uscita disperata di Vargas preferendo l’assist a Tota; secondo il centravanti albanese anticipa troppo l’azione e quando parte il passaggio è abbondantemente oltre la linea del fuorigioco vanificando la clamorosa opportunità.

E puntuale come un orologio svizzero arriva la punizione per lo Shqiperia al 56’, proprio su un’altra punizione dal limite dell’area andatasi caparbiamente a cercare Graziano con una dirompente azione personale: la sua battuta è forte, ma beffarda, poiché passa sotto la barriera che salta per evitare il tiro a giro e sorprende Kurti che non può neanche abbozzare l’intervento.

Allo stesso minuto Pellegrino inizia la girandola delle sostituzioni togliendo Giannini stremato dal confronto con Pero che lo ha impegnato in un tiramolla a tutto campo dal primo minuto di gioco (lo stesso avversario uscirà di lì a poco) ed inserendo Vezzosi che dona un altro tipo di spessore al centrocampo ospite. Il neo entrato, difatti, non appena ha l’occasione in riconquista di palla cerca immediatamente l’affondo sul settore sinistro ed in uno di questi serve un pallone a centro area che richiedeva soltanto di essere buttato alle spalle di Kurti, ma nessuno dei suoi attaccanti segue con convinzione l’azione che sfuma con il rientro difensivo di Likaj.

Al 65’, pertanto, Pellegrino cerca nuova linfa in avanti inserendo Dainelli al posto di Provvedi, mentre Alia avvicenda il deludente Isufi (anche con il cambio del settore di competenza dal 28’) con il più ficcante Bimaj.  Entrambi i nuovi entrati movimentano i rispettivi attacchi: Dainelli rincorre e pressa i difensori avversari per tutto l’arco dell’attacco mettendoli in seria apprensione, la piccola ala locale affonda lungo l’out destro allargando il fronte d’attacco dello Shqiperia cercando di dilatare e smagliare la linea difensiva ospite. 

A cavallo del 70’ si risolve la partita. Tota tenta l’affondo dalla destra duettando con Bimaj, ma sceglie di tirare in diagonale con evidente imprecisione anziché traversare l’area dove erano in attesa un paio di compagni. Al 71’ Dainelli vince di forza un contrasto sulla tre quarti, salta in bello stile l’ultimo difensore allargandosi sulla sinistra dalla quale effettua un traversone per il rimorchio di Graziano che attende l’uscita di Likaj in chiusura per servire l’assist a Pertici che non ha difficoltà a superare l’opposizione di Kurti a centro area.

Sembrerebbe il definitivo sigillo ad una partita gestita in modo autorevole, pur tra diverse difficoltà, da parte dell’Usap, ma non è di questo avviso lo Shqiperia che, anzi, raddoppia ammirevolmente i propri sforzi pressando alto e dappertutto i portatori di palla avversari, aumentando velocità e volontà fino a liberare proprio Bimaj solitario sulla destra verso la porta, ma l’uscita di Vargas è perentoria e determinata e stoppa l’iniziativa dell’ala avversaria estirpandogli la palla tra i piedi, sventando il pericolo.

Gli ultimi minuti, recupero compreso, non lasciano spazio a certezze o disattenzioni, fra sostituzioni, contropiedi e attacchi a testa bassa, nessuno dei protagonisti in campo si fa distrarre dai palpitanti eventi del campo. L’Usap fallisce un gran contropiede per il tocco finale troppo lungo, lo Shqiperia innalza Borova sui propri scudi con due tentativi pericolosi dalla media distanza, fuori il primo e parato da Vargas il secondo, che l’avrebbero sicuramente alleviata e premiata per lo spasmodico impegno profuso fino all’ultimo secondo, anche in presenza di un risultato abbondantemente compromesso, autoproponendosi il giusto segnale da anteporre per cercar d’uscire da una situazione che la vede, al momento, precaria.

Per l’Usap note liete, a partire da una difesa riscopertasi implacabile (Damiani), impenetrabile (Pucci e Vargas) ed attenta (Rocchi), per proseguire con la decisività di Graziano (2 goals ed un assist) e l’ubiquità di Pertici, per finire con la determinante efficacia dei cambi (Dainelli, Vezzosi e Coppola, nell’ordine) che hanno consentito quel cambio di ritmo necessario ad effettuare il salto di qualità definitivo.

   

 

Mariano Rocchetta

 


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