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Posticipo  Uopini-Shqiperia 0-0: torna a muovere  la classifica la squadra albanese. Lo fa in casa dell'Uopini che non è riuscito ad approfittare delle assenze degli ospiti e nemmeno a gestire la gara poiché nel primo tempo ha subito un paio d'occasioni, mentre dall'altra parte  Kurti è bravo e fortunato a deviare sulla traversa. Nella ripresa la partita continua ad essere equilibrata con qualche iniziativa albanese abbastanza pericolosa e con una rete annullata per fuorigioco sul finale, fra le proteste, all''Uopini.

Top

Uopini: Di Benedetto-Masi   Shqiperia: Likaj-Pero


 

Fotocronaca in "Immagini" e voti su "Sale e Pepe"


 

DOPO LA RETE DI TAFURO L'USAP S'INFIAMMA ED IL CAMPIGLIA SI SPEGNE


 

Torna il sapore della classica, torna dopo qualche anno di mutazioni provinciali e torna con un'ottima gara e con l'Usap che finalmente non è "toro" ma "torero" e mata la squadra di mister Francini tornando finalmente a vincere in casa. Si parte con gli ospiti che sverniciano l'out sinistro con Tafuro che tocca a va e la seconda volta rifinisce anche con grande scorno per Vargas e compagni. E' una tegola pesante ma non si vedono fantasmi, oggi l'Usap non si abbatte e non lascia tempo per pensare agli uomini di Francini che devono per forza arretrare e rischiare più volte, prima su punizione di Graziano, poi Provvedi mette fuori di un niente un'incrociata su spettacolare suggerimento di Giannini oggi alla sua prima da titolare. Sarà Pertici, direttamente su angolo, a bucare un sorpreso Volpi ed ottenere il più che meritato pareggio, pareggio che non sazia l'appetito dei gialloblu di Pellegrino che continuano a macinare con Provvedi che entra in area dalla destra e, nella finta, viene agganciato. Graziano realizza il rigore che da il vantaggio all'Usap, Usap che, dopo il riposo, torna in campo con la stessa concentrazione. Il Campiglia aumenta le bocche da fuoco, Miano e Dia in campo, e cerca le fasce ma l'Usap si difende con prontezza e quando Dia serve una palla invitante in area il Dg fischia il fuorigioco che fa tirare un sospiro di sollievo. L'Usap va via in contropiede tante volte ma non riesce a chiudere la gara e l'adrenalina resta fino al quarto di recupero quando Bonari fischia la fine con la gioia del gruppo gialloblu e la delusione degli ospiti.

E va il Sangimignano va! Ancora una vittoria, all'inglese, con il Gracciano che pure non ha demeritato e che per buona parte della gara ha giocato bene. La partenza è fulminea con Caldini che di testa davanti a Bianciardi colpisce bene e concretizza il cross di Nencini e l'immediato vantaggio. Turriti sul velluto con Borgianni che un paio di volte fa esplodere la sua corsa senza riuscire a far male ed il Gracciano che risponde con lanci lunghi per le punte con Matteucci che s'impegna, crea, ma non concretizza. Nella ripresa il Gracciano reagisce con forza e costringe i locali ad arretrare pericolosamente, Pischedda di testa trova un Gambassi bravo a bloccare la pericolosa conclusione, Celestino esplode la sua voglia sulla traversa. Intanto per un battibeco Guazzini e Carta lasciano anticipatamente, la partita si scalda e anche Mariani deve accomodarsi fuori ma il San Gimignano non cede ed anzi Bruni va via in velocità facendo fuori due avversari e quando arriva in area si mette la palla sul piede meno buono e trafigge Bianciardi chiudendo così anche la gara e portando la propria squadra al quarto posto solitario.

Il derby va ad appannaggio del San Rocco che mette sotto l'Ancaiano approfittando dell'orgasmo da derby sofferto soprattutto dalla compagine di Nocciarelli. La gara inizia con discreto equilibrio ma ci pensa bomber Seferi a cambiar subito le carte in tavola e mettere la gara in discesa; sono trascorsi appena dieci minuti che da lontano prova sorprendendo Pietroni. Tutto diventa più semplice per il San Rocco, quadrato dietro ed ordinato nel centro e nemmeno al 32° quando il San Rocco resta in dieci per l'espulsione di Mutas, l'Ancaiano riesce ad organizzare una reazione importante. Nella ripresa il San Rocco controlla e l'Ancaiano non riesce a rendersi pericoloso, cosa che invece riesce ancora a Seferi che per la seconda volta buca Pietroni per il 2 a 0 che non cambierà più anche se al 40' il givanissimo Carli, da poco entrato, in contropiede mette a lato di poco, sarebbe stata la rete della bandiera per l'Ancaiano.

Torna a vincere il Padovani e lo fa in trasferta in un campo non facile e di fronte ad un Monteroni assetato di punti. Il primo tempo è di marca locale senza però riuscire a far male ed anzi dovrà fare attenzione ad un paio di contropiedi di un velossimo Pesce. Nella ripresa il Monteroni ha la sua grande occasione ma Corbelli G. solissimo non riesce ad impattare, a due metri dalla porta, il precisissimo cross di Borghi, poi ecco l'occasione anche per gli ospiti con Pesce che non riesce a concludere. Gorelli viene espulso e poco dopo sarà seguito da Corbelli G ed Autieri con inferiorità numerica della squadra di Fanti che nel recupero paga pegno per il contropiede innestato dai colligiani con Petri che si oppone al primo tiro respingendo ma quando la palla arriva a Grassini, lo stesso supera con un perfetto lob il portiere mettendo così tre punti e tanta benzina nel motore dei carrozzieri.

Sul poggio arriva un Petroio sorprendente che tiene il campo con autorevolezza ed è necessario bomber Lorini per mutare copione a partire dal 31° con Marcoionni che suggerisce un implacabile dritto per dritto per Lorini che, infatti, non sbaglia e supera Garosi per il vantaggio.  Nella ripresa il Petroio ottiene il giusto pareggio  con Duchini che approfitta di un rimbalzo in area ed Evacuo si lascia irretire dalla punta ospite che spinge la palla in rete quando il portierone del poggio pensava di averla già fra le mani. La gara procede con un gioco confuso e casuale ma l'occasione propizia arriva con Nidiaci che in area controlla bene un lancio da dietro di Bueti e Garosi nel cercare l'anticipo lo ostacola, per il direttore di gara è rigore che Lorini realizza. Poi è Marcoionni a prendere d'infilata la difesa petroiana ed in velocità aggira il proprio macaore, entra in area e segna la terza rete del Vico. Prima della fine il Petroio accorcia con Riccio bravo a controllare il suggerimento di Trabalzini e superare Evacuo per il 3 a 2 finale.

Top

Usap: Giannini-Pertici                        Campiglia: Nencini Al.-Capitani

Vico: Marcoionni-Lorini                     Petroio: Meniconi Ma.-Duchini

San Gimignano: Governa G.-Bruni    Gracciano: Celestino-Matteucci

Ancaiano: De Pau-Bianciardi             San Rocco: Suljoti-Seferi

Monteroni: Borghi-Corbelli M-          Padovani: Cret-Grassini


 

Le formazioni inziali, Tafuro autore della prima rete e le reti di Pertici e Graziano

 

Campionato Eccellenza UISP 2015/2016 – 9ª Giornata 

 

Usap ASD Elemac – Campiglia  2-1  (2-1)

 

Castellina Scalo, 14/11/2015

 

USAP ASD Elemac: Vargas, Cappelli (68’ Damiani), Rocchi F.; Pucci, Pruneti, Giannini; G. Pogosean, Graziano, Provvedi, Pertici (73’ Ciufegni), Vezzosi. 

A disposizione:Cucini, Rea, Coppola, Rocchi S., Cica, Dainelli.

 

All. Pellegrino.

 

Campiglia: Volpi, Pagliarin, Capitani (80’ Polidori); Noni (58’ Dia), Cipriani, Di Meglio (58’ Miano); Spinelli (76’ Natale), Nencini An.. Tafuro, Nencini Al., Bulli. 

A disposizione: Angelini, Cinci, Butini, Nencini F.

 

All. Francini.

 

Arbitro: Sig. Bonari di San Quirico d’Orcia.

 

Reti: 3’ Tafuro, 25’ Pertici, 36’ Graziano rig.

 

Note: Giornata insolitamente calda che ispira d’affrontare la trasferta in scooter. Spettatori 61, oltre a due bambine che si sono divertite, loro sì, a dondolarsi sulle altalene. Ammoniti: Pertici, Pogosean, Graziano, Cipriani, Nencini An., Spinelli e Pagliarin.  

 

 

Erano oltre dieci anni che l’Usap Asd Ele.mac non sconfiggeva il Campiglia sul proprio terreno. Quell’ultima volta combaciò anche con l’ultimo campionato vinto dalla compagine gialloblù e questo successo, lungi dal gettare fumo negli occhi o concedere infondate speranze all’ambiente di Via Senese, contribuisce a consolidare e ad infervorare il netto cambio di passo, sul piano caratteriale e tecnico-agonistico soprattutto, impresso nelle ultime due giornate in contrapposizione alle sconcertanti e fievoli precedenti prestazioni.

Manca ancora, è vero, la chirurgica e cinica concretezza di dar corpo ad occasioni e risultato quando esse si costruiscono in funzione del suo variare in positivo, vedendole sfumare per situazioni, atteggiamenti o conglomerati vari, non specificatamente e completamente collegati a meri errori tecnici, ma l’importante, in un momento in cui addossarsi colpe e difficoltà sembrerebbe la cosa più semplice da fare, è l’aver messo al servizio della ripresa un tesoretto che non è andato disperso.

Pertanto la reazione imperiosa imposta dall’Usap all’avvio inerpicatosi su per un’impervia salita ha confermato e consolidato questo aspetto peculiarmente positivo della prestazione agonistica, laddove non si è lasciata intimidire o, addirittura abbattere, dal micidiale sprint del Campiglia, ricollegando tutti i fili disconnessi fino a riuscir di ribaltare nel solo arco del primo tempo la sfavorevole situazione condendo il menù di promettenti avances tecniche, feroce tattica vessatoria sul portatore di palla, pressing altissimo a disorientare una difesa alla scoperta di strani impacci e ricerca dello spazio importante, ancorché occasionale, per colpire il cuore dell’avversaria.

La ripresa, poi, è divenuta un altro tipo di partita, dove la tattica si è dovuta sottomettere all’ardore ed alla frenesia da una parte ed alla intelligente lucidità pescando un pizzico di buona sorte dall’altra. Il Campiglia ha impresso il suo massimo sforzo per costringere l’Usap nei propri sedici metri alla ricerca, spesso infruttuosa, dello sfondamento giusto per riequilibrare le sorti; l’improvvisata linea difensiva locale riesce a tenere passo e confronto ben aldilà delle deficienze che potevano emergere e, in definitiva, l’attento Vargas ha dovuto preoccuparsi unicamente di non sbagliare nessuna delle uscite che era chiamato ad effettuare.

In mezzo a tutto il racconto, infine, galleggiano come perle inserite in un una avvolgente nicchia gli episodi che hanno confezionato partita e risultato, sia come atto da consegnare ai posteri, che come sfuggenti chimere che avrebbero potuto cambiarlo e trasformarlo in altro presupposto, a seconda della parte dalla quale lo si osservi.

Certo è che partire con l’ispirazione del folleggiante Tafuro – goal al 3’ raccogliendo un retrotreno dalla destra al culmine di una imperiosa ripartenza ed occasione al 7’ sulla quale Vargas interviene di misura palla a terra – poteva essere un bel tesoretto da preservare per il Campiglia in virtù della pressione che operava in mezzo al campo per impedire i collegamenti fra il centrocampo avversario ed il tridente d’attacco troppo impegnato nell’oliare i meccanismi di cabotaggio piuttosto che ricercare l’assioma corale.

Il tiro, senza pretese, di Giannini al 19’, che Volpi para a terra con platealità, è un primo segnale disturbante a cui il Campiglia non dà il peso che merita. E’ invece l’avvio di un pressing fiammeggiante dell’Usap che aggredisce altissima, anche con l’incunearsi dei difensori (Cappelli e Pogosean ad esempio) e quando la squadra ospite è costretta a fermare fallosamente l’iniziativa di Pertici sulla sinistra, a pochi passi dall’area, ecco scaturire il primo degli episodi discordanti che hanno costellato la partita: il tiro di Pogosean dopo quello ribattuto dalla barriera, la filtra e pare sorprendere Volpi che si lascia sfuggire la palla di sotto il corpo per, poi, riabbrancarla sulla riga di porta. Al 23’ un altro pallone inusitatamente conquistato da Giannini è servito a Graziano sul fronte destro che si libera per un cross sul quale Provvedi è anticipato di testa da Cipriani. Un minuto dopo è Cappelli che opera un pericoloso traversone dalla destra che tutti – attacco e difesa – lasciano passare con preoccupazione. Fino ad arrivare al fatidico 25’ nel quale l’Usap corona il suo tambureggiare con due calci d’angolo consecutivi: sul primo Capitani anticipa l’intervento di testa di Pucci; sul secondo la battuta di Pertici è forte, a mezza altezza e maligna, la palla carambola come una pallina da flipper nell’intersecazione del piazzamento di due difensori e finisce in rete per il pareggio locale.

L’Usap non pare accontentarsi ed intensifica il suo elevato pressing per approfittare delle difficoltà del Campiglia, ma al 27’ parte il pericoloso contropiede degli ospiti ispirato lungo l’out destro da Alessio Nencini, il suo passaggio è ben calibrato per l’inserimento di Noni al centro, ma la sua conclusione al volo è altissima mentre poteva avere tutto il tempo per un controllo da eseguirsi da solo faccia alla porta.

Al 29’ allora si materializza l’azione lunga e lineare più innervante dell’Usap, fino a che la palla non giunge fra i piedi di Giannini che scopre e percorre il corridoio giusto per mandare Provvedi al tiro in piena area, ma il diagonale del centravanti, giunto con i tempi giusti ancorché leggermente disassato con il corpo, è schiacciato in terra e finisce fuori alla sinistra di Volpi.

In un centrocampo dove la fa da padrone Giannini, usufruendo della copertura di Pruneti e del supporto ai lati di Graziano, per congelare e dosare la palla, e di Vezzosi, per scompaginare il reparto ospite con le sue puntate, si trova a fronteggiarne l’ostilità il solo Alessio Nencini nel Campiglia, giacchè Noni sta già cominciando a perdere importanti colpi nella sua continuità fisica e Di Meglio appare più fuori dai giochi che dentro.

Non diviene, pertanto, un caso che l’Usap costruisca anche i presupposti per ribaltare definitivamente il risultato allorché Graziano appoggia una palla futuribile a Provvedi sull’estremo fronte destro al 36’. Il centravanti gialloblù finta l’affondo e scarta Cipriani appena entro l’area che ha la malaccorta ingenuità di tenere la gamba per traverso provocando la caduta dell’avversario e chiamando, di fatto, il rigore in favore dell’Usap e l’ammonizione personale. La battuta di Graziano, nonostante i timori sulla sua poco rassicurante media realizzativa dal dischetto, è forte, precisa, glaciale e spiazzante e materializza il vantaggio dell’Usap.

Il finale di tempo si stempera, infine, nel coacervo di emozioni che si riverberano fra il desiderio del Campiglia di proporre una forte e immediata risposta al capovolgimento di sorti e la contrapposizione dell’Usap che non vuole concedere il campo e lo spazio per vedersela realizzata.

Il rientro dall’intervallo sembra non aver scalfito le certezze dell’Usap sull’atteggiamento da tenere in corrispondenza con il probabile riflusso del Campiglia. I primi due tentativi segnatamente offensivi sono entrambi di marca gialloblù con Pertici che prova un tiro dalla lunga distanza che finisce a lato al 43’ e con l’azione di Provvedi al 45’ che lo vede infilarsi e rientrare in area dalla sinistra per effettuare un diagonale da brividi per Volpi che lo osserva accarezzare il palo opposto al tiro.

Al 49’ con il prodigioso recupero di Rocchi su Spinelli lanciato a rete sul passaggio filtrante di Al. Nencini, si apre ufficialmente il forcing del Campiglia per opprimere l’Usap entro i propri limiti difensivi alla ricerca dello spiraglio giusto per ottenere il pareggio. Per aumentare le proprie possibilità Mister Francini interviene anche a modificare il suo scacchiere tattico togliendo gli ormai passivi Noni e Di Meglio per inserire il veloce e volitivo Dia in fascia destra e Miano a far coppia con un Tafuro che si stava sempre più sbiadendo ed intristendo.

Gli effetti appaiono subito favorevoli e importanti. A metà tempo un lancione dalle retrovie viene malaccortamente gestito da Pucci che favorisce un due contro due di contrattacco nel quale Miano viene platealmente steso qualche metro fuori dell’area da un abbraccio di Pogosean. La situazione è al limite, il capitano dell’Usap si prende soltanto il giallo valutando il compagno in linea, nonostante le vibranti proteste, e la punizione consequenziale, infrangendosi contro la barriera, non propone un seguito sviluppabile.

L’Usap si ritrova divisa in due netti tronconi ed il tridente viene lasciato solo al suo destino (il solo Cappelli, ogni tanto, si propone per dargli supporto) costringendo e convincendo i suoi componenti ad intraprendere soltanto azioni personali, anziché interagire in comune accordo. Si vede, pertanto, Provvedi incunearsi fra due o più avversari piuttosto che Pertici e Graziano cercar di congelare la palla per favorire un inserimento che spesso tarda o latita da dietro.

Il poter riconquistare in tempi immediati il pallone per riproporlo in avanti è la base più solida che sorregge la volontà del Campiglia di poter riuscire ad offendere la difesa avversaria, visto che qualsiasi tipo di assalto a testa bassa, che sia centrale o laterale viene sistematicamente frustrato dallo schieramento gialloblù.

In uno di questi “arrocchettamenti” di centrocampo la palla sbuffa improvvisa dalle parti di Dia al 66’ che è pronto a centrarla in mezzo con Pucci che giunge tempisticamente a rinviare di testa fra due avversari e, pertanto, Mister Pellegrino decide di modificare il suo di scacchiere, avvitando il giunto difensivo con l’inserimento di Damiani al posto di Cappelli per consegnare a Miano un suo dedicato angelo custode. 

Paradossalmente ne giova la fluidità e la spontaneità della manovra corale del centrocampo poiché Pruneti viene liberato da compiti di copertura profonda e, in conseguenza, consente anche a Giannini di rialzare la sua posizione per duettare con Vezzosi e Pertici. E quando, poco dopo, viene inserito Ciufegni al posto di quest’ultimo la pericolosità dell’Usap torna a riscuotere quei consensi  che aveva smarrito negli ultimi, infuocati, minuti di gioco.

Il neo entrato prova subito con una punizione alla quale un capo della barriera composta dal Campiglia impedisce di vedere il disegno della traiettoria. Al 75’ accompagna la poderosa azione di sfondamento centrale di Provvedi raccogliendo il suo appoggio, ma quando va per restituire il pallone prendendo in mezzo l’ultimo difensore …… non trova più il compagno attardatosi a protestare per un mezzo fallo subito ed è costretto a provare un pallonetto che non impensierisce Volpi.

Francini inserisce Butini al posto di Spinelli che, dopo due minuti va in rete, ma l’azione viene fermato prima della sua facile conclusione per un fuorigioco fischiato al compagno che gli serve la palla servito a sua volta in profondità da Dia, dopo aver riconquistato con foga un pallone ai danni di un avversario, in un compendio decisionale che scontenta entrambe le fazioni.

Saranno quattro i minuti “overtime” concesso dal Sig. Bonari, nel primo dei quali Capitani subisce un infortunio che lo costringe ad abbandonare per l’ex dell’ultimo minuto Polidori e nel secondo dei quali Provvedi si mangia la più facile delle occasioni per chiudere definitivamente il discorso bruciando sullo scatto Bulli per presentarsi in fuga solitaria verso Volpi (e con Graziano che gli implora il passaggio su un lato), ma il suo controllo di palla non è così accurato e la stessa gli sfugge beffarda verso le accoglienti braccia del portiere ospite, lasciando patemi d’animo per gli ultimi due minuti, ma solo quelli, poiché il Campiglia non è riuscita a trovare, per tutto il secondo tempo, la forza o lo spiraglio per tirare una sola volta in porta. 

 

 

                                                Mariano Rocchetta  

 


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