DOMANI MARTEDI' 15 SETTEMBRE DECIMO "MEMORIAL MASSIMO CONTI".
Al Gino Manni di Colle Val d'Elsa, ed in notturna (ore 21,00) andrà in scena la gara che vedrà ospite quest'anno, opposto all'Usap il G.S.Matassino, la storica squadra del Valdarno che ha dettato legge per anni nel proprio comitato e che si è fatta apprezzare anche a livello regionale.
Matassino ed Usap si contenderanno il decimo memorial Massimo Conti
E sono già Dieci le edizioni del Memorial Massimo Conti, l’indimenticato e indimenticabile “Capoccio”.
Questa ricorrenza decennale andrà di scena, per la prima volta, sul campo di Colle Val d’Elsa, in notturna, martedì 15 settembre 2015.
L’Usap, che se lo è aggiudicata già sei volte, incontrerà una vecchia conoscenza del suo illustre passato: il Matassino del Comitato del Valdarno, campione provinciale 2015 e vera e propria Società di riferimento del proprio Comitato avendo trionfato più volte soltanto nell’ultimo decennio. A conferma di quanto sopra vale ricordare la stagione imbattuta 2011/12, almeno in partita, poiché soltanto ai calci di rigore sono stati costretti a soccombere (4-5) contro i nostri stimati “amici” del G. S. Vico nella finale Regionale di Rosignano Marittimo.
Vecchia conoscenza, si diceva, ed a conferma di ciò passo a citare uno stralcio dell’articolo uscito su “I’Tondo” del 2 giugno 1991, a firma G.S. (lascio a voi decriptare l’autore):
“Continua come un rullo compressore la marcia della Fades Bindi (il nome di allora dell’Usap ndr) nelle finali regionali. La forte squadra poggibonsese sta onorando da par suo il titolo di campione provinciale da poco conquistato. Dopo aver regolato negli ottavi di finale …… il G. S. Duccis Sianlunga con un perentorio 3-0 ………. Ha prevalso nei quarti di finale per 5-4 ai calci di rigore ad Empoli sulla temutissima squadra del Comitato di Arezzo il G.S. Matassino, che godeva da parte degli addetti ai lavori dei favori del pronostico. I ragazzi di Tonani lasciando da parte il fioretto e impugnando con vigore la spada, hanno disputato una grande partita sul piano tattico e agonistico, non lasciando varchi alle forti individualità del centrocampo viola, vedi Bagiardi, Pusti e Garramone e riducendo ai minimi termini la velleità delle pericolose punte aretine Ciari e Sernesi, con una super prestazione di Razzi e Di Salvo. Le uniche occasioni nitide da gol infatti sono della squadra poggibonsese, una alla mezz’ora del primo tempo quando Signorini perdeva l’attimo giusto per spingere nella porta incustodita un invitante traversone di Giannini e quella ancor più clamorosa all’8° del primo tempo supplementare, quando dopo una splendida azione combinata, Lele Salvi metteva Brocchi nelle condizioni di presentarsi da solo davanti al portiere viola Grossi, ma il diagonale maligno del terzino finiva di un pelo a fondocampo strozzando in gola l’urlo del gol a tutto l’undici poggibonsese. Si arrivava quindi alla lotteria dei calci di rigore dove con grande freddezza i ragazzi del presidente Muzzi, infilavano un 5 su 5 nell’ordine Targi, Golini, Di Salvo, Brocchi e Giannini, mentre per i viola del Valdarno era la stella Garramone che schiantava sulla traversa tutte le residue speranze della “torcida” aretina giunta a Empoli forse con troppa baldanza. Momento storico per la società di Vasco Tognazzi e Graziano Bindi che mai era arrivata ad un traguardo così importante nel suo lungo corso. E non è finita: sabato prossimo sarà sicuramente un giorno di quelli da ricordare per tutta la società gialloblù in quanto a Empoli si giocherà alle 17.45 l’accesso alla finalissima regionale con il G. S. Anisare di Pistoia …………..”.
La storia, poi, narrerà dello sfortunatissimo epilogo di quella semifinale, ma ci vorrebbe un capitolo a parte per citarne tutti i fondamentali passaggi e siamo già arrivati in fondo all’articolo.
E il Capoccio? Lui non giocò quelle finali. Aveva già iniziato il suo processo involutivo che, da lì a poco (la sesta giornata di due anni dopo), l’avrebbe definitivamente allontanato da quella che era stata la sua casa calcistica, il suo spogliatoio dal 1982. Neanche due “animali del coinvolgimento” come Marco Brocchi e Alessandro Golini poterono trattenerlo; non si divertiva più, andava a divertirsi, senza grandi rompimenti di scatole, ma con grande rimpianto per gli amici che lasciava …. e non avrebbe più rivisto.
16 Settembre 2015
Mariano Rocchetta