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Coppa Toscana: nel campo di Gracciano il Campiglia ha la meglio sul Lazzaretto e resta in corsa per le semifinali, primo tempo che si chiude in vantaggio per i colligiani che vanno in rete con De Angelis, nella ripresa il campo diventa difficile per la pioggia caduta e non si vedono grandi cose ma è Tafuro che sbaglia al 15° una buona occasione. Neii minuti finali l'assalto del Lazzaretto è devastante, Volpi sale in cattedra e sventa tre micidiali occasioni ma il pareggio arriva al primo minuto di recupero. La gara si protrae ed all'85° la punizione di De Angelis con Tafuro che di testa insacca per il 2 a 1 finale che, come dicevamo, fa sperare, anche un pareggio del L;azzaretto nella gara con il Franco Polacci sarebbe sufficiente.


 

Fotocronaca su "Immagini"

USAP TOSCANA LAMIERE - US SCALESE 1-0, MA NON BASTA!!!

Nonostante la buona prestazione l'Usap abbandona la Coppa. Il Mobili Sacchini vince ai rigori con Le Cerbaie nella Coppa di Lega e resta ancora in corsa , 0 a 0 il risultato e 4 a 3 dopo i calci di rigore con Migliorini che segna quello vincente.


 

 

Usap, Scalese, la terna e la rete di Lunelio

 

Coppa Toscana Uisp 2014/2015

2° Turno - Girone A – 2ª Giornata

 

Colle Val d’Elsa, 28/1/2015

 

Usap Toscana Lamiere – US Scalese Asd   1-0   (1-0)

 

Usap ASD Elemac – Cucini, Damiani, S. Rocchi; Coppola (41’ Pogosean), Casini, Sottile (52’ Marmo); Bartarelli (52’ Rea), Diallo, Panti (67’ Cinci;), Lunelio (64’ Berti J.),  Vezzosi.

A disposizione: Galgani, Leonardi.

 

All. Pellegrino.

 

Scalese – Tani, Baicchi, Riccio; Annichiarico, Scali, Carrai; Senesi (62’ Picchi), Mainardi, Sollazzi, Calorini (56’ Caponi), Monti (75’ Adorni Fontana).

A disposizione: Lotti, Costagli, Panchetti, Santoli.

 

All. Valori.

 

Terna Arbitrale di Arezzo: Sig. Lisi Federico, coadiuvato dai Sigg.ri Moretti Giorgio e Beoni Lorenzo.

 

Rete: 5’ Lunelio.

 

Note: Spettatori 24 che balzellano animatamente sulla tribuna perché fa un freddo cane. Ammoniti: Casini e Diallo.

 

L’Usap Toscana Lamiere esce psicologicamente rinvigorita, anche se esce matematicamente di scena,  dal secondo turno di Coppa Toscana che riservava l’accesso alle semifinali per una sola squadra per ognuno dei quattro gironcini proposti (solita formula fatta a capocchia targata UISP Regionale). Esce, stavolta se non altro, portandosi appresso il merito di aver affrontato quattro delle compagini che hanno fatto la storia degli ultimi anni di Coppa Toscana a viso aperto, con il piglio della squadra cha ha voglia di confrontarsi e, massì anche di imparare, ma senza genuflettersi dinanzi alla superiorità tecnica, in primis, ed agonistica, in segundis, controbattendo con le medesime armi delle avversarie e tenendole sulla corda fino all’ultimo minuto. Il merito maggiore è quello di aver ottenuto un 2 su 2 nelle partite casalinghe disputate al “verdeggiante” sussidiario di Colle Val d’Elsa che, se questa volta non ha sortito l’effetto “passaggio di turno” del gironcino precedente, ha consentito di ottenere una seconda, prestigiosa, vittoria contro una Scalese di buonissima fattura, che ha dimostrato sul campo tutto il proprio valore che l’aveva portata a violare il campo del Campiglia per 3-0 (ad esempio), ma che si è fatalmente scontrata con l’imperiosa prestazione del sodalizio gialloblù che ha fatto dell’estrema concentrazione e dell’ardore agonistico parossistico, condito di eccellente tecnica, il suo principale cavallo di battaglia.

D’altronde la partenza di scatto effettuata dall’Usap sorprende nettamente la disposizione tattica degli ospiti e, in capo ai primi cinque minuti, colleziona un paio di affondi e la doppia punizione che scardina la porta scalese. Il primo tiro, forte e potente, è del “dinuovo” capitano Alepanti che è ribattuto alla bell’e meglio dal portiere ospite al limite dell’area sul quale si catapultano in diversi con Lunelio che anticipa tutti e subisce un fallo poco prima del limite dell’aera medesima. Sulla nuova battuta, dalla sua mattonella preferita, va lo stesso Lunelio che sorprende Tani sul proprio palo all’atto dell’incauto passetto che l’estremo difensore ospite effettua verso il lato coperto dalla barriera.

La reazione della Scalese è immediata, ma sparata molto a salve. L’Usap che si è schierata con un 4-3-3 molto mobile soprattutto nelle punte, che aiutano profondamente centrocampo e difesa nella costruzione tattica della controreazione, poggia sulla regia, prima timida ma poi sempre in crescendo, di Diallo, supportato dalla generosità di Coppola e sfogato dal movimento perpetuo in perpendicolare di Vezzosi. La difesa è abbastanza bloccata con Damiani che ha il suo daffare a contenere la verve di Monti, ma senza concedergli mai la profondità, Rocchi che soffre l’impatto iniziale perché messo in mezzo dal salire di Riccio, quando Bartarelli prende ad arretrare in copertura, nasconde completamente la fascia a Calorini (centravanti che ama partire dalla destra). Al centro il “sommo” Casini ed il confortante rientro di Sottile concedono soltanto un guizzo su mezzo pallonetto in area di Mainardi per Sollazzi al 21’ che Cucini chiude ed interrompe con un’uscita bassa perentoria. Infine il movimento di Panti, soprattutto, e Lunelio consentono quelle ariose ripartenze sul lato vuoto del campo che hanno soltanto il difetto di non essere gestite nel modo più consono, vuoi per frenetici errori di controllo della palla, vuoi per la mancanza del rimorchio collettivo essendo deputata al solo Vezzosi la profondità di supporto al tridente d’attacco che la difesa della Scalese impara presto a contenere.

In tutto il corso del primo tempo la Scalese imprime un forcing a fasi alterne, che potrebbe incidere nel momento di presentarsi alla conclusione, ma non lo fa anche perché la contrapposizione difensiva dell’Usap è votata al massimo della concentrazione e i difensori arrivano sempre prima su tutti i palloni. Cucini, pertanto, è in grado di gestire l’area di rigore a proprio piacimento con uscite puntuali sui palloni alti ed una prontezza di riflessi che non lascia scampo ai tentativi avversari.

Quando Lunelio, servito da Panti, si ripresenta nel finale di tempo al limite dell’area in posizione centrale è molto affannosa la chiusura della difesa ospite che riesce a smorzare la sua conclusione per il facile intervento di Tani in presa bassa.

Le avvisaglie della fine del tempo lasciano presagire una Scalese che potrebbe presentarsi per un vero e proprio assalto alla baionetta al “fortino” dell’Usap che, intanto, sostituisce Coppola con un altro rientro di prestigio, il capitano Pogosean.  Ma non è così.

Nei primi minuti sono i locali ad avere due clamorose occasioni per raddoppiare.

Al 41’ Vezzosi gestisce con padronanza lo spazio dischiusosi davanti servendo lo scatto di Bartarelli che brucia il diretto avversario e sul servizio del compagno, davanti al portiere, tenta con foga la gran botta al volo, senza prendere la palla, quando sarebbe bastato un qualsiasi tocco che avrebbe spiazzato la posizione di Tani.

Al 43’ sulla ripartenza che si dipana da sinistra a destra la palla circola da Panti a Lunelio che “sente” lo smarcamento alle spalle di Vezzosi e gli serve uno struscino al bacio che la mezzala scarica incrociando verso la porta di Tani che, da par suo, effettua una grande risposta di piede in calcio d’angolo.

Sulla battuta del corner lo stesso Tani va a prendere la palla sulla testa di Diallo che si stava accingendo a depositarla in rete.

Ecco, Diallo: il ragazzo, che aveva cominciato il primo tempo con un profilo basso, molto semplice, senza tanti fronzoli, con grande attenzione agli equilibri di copertura ed un’assenza silenziosa, ma pesante, in fase di propulsione, cresce esponenzialmente nel corso della ripresa poiché, sfrondatosi di quei piccoli errori di misura che potevano influenzare il suo gioco, fa coesistere perfettamente la sua prestazione difensiva, dove di testa in particolare le piglia proprio tutte, imprimendo quella maggior vocazione offensiva di cui la squadra necessitava e fa buon tesoro, senza, peraltro, riuscire a capitalizzarla.

In questa ripresa la partita si fa molto più bella e appassionante. Le squadre si allungano e, giocoforza, le difese si allentano un tantino e le occasioni fioccano, soprattutto per l’Usap, ma un paio, e clamorose, anche per gli ospiti.

Al 51’ Cucini devia a fil di palo una staffilata da fuori area di Mainardi.

Un minuto dopo Marmo sostituisce un soddisfatto (e soddisfacente) Sottile, mentre Rea subentra allo sfinito Bartarelli.

Al 55’ Lunelio chiama in causa Tani dai venticinque metri.

Al 56’ la Scalese sostituisce il deludente Calorini con la punta centrale Caponi.

Con Pogo che prende posizione in mezzo al campo la manovra di ripartenza dell’Usap si fa sempre più fluida e ficcante. Casini, d’altronde, ha la capacità sensoriale di tenere corto il fronte difensivo in relazione alla linea di centrocampo con il risultato di far finire spesso in fuorigioco gli attaccanti ospiti.

Quando mister Valori sostituisce lo scarico Senesi con Picchi per rinsaldare il proprio dispositivo centrale, Pellegrino agisce di concerto con il cambio (previsto) Lunelio-Berti, ma soprattutto con l’inserimento di Cinci a schermo di Pogosean, rinunciando alla generosità di capitan Panti.

Gli effetti, sia per l’una che l’altra squadra, si evidenziano nei minuti a cavallo del 70’: prima c’è la grande occasione per l’Usap sull’azione lineare e verticale che consente a Pogosean di lanciare Berti verso la porta di Tani, ma il suo diagonale pur preciso, finisce leggermente fuori del palo alla sinistra del portiere, ribadendo (anche se non se ne sente proprio il bisogno) la reiterata sfortuna che sta perseguitando le conclusioni del centrattacco gialloblù. Quindi, due minuti dopo, c’è la grande occasione per la Scalese sul break a tre quarti campo che libera Sollazzi con tutto lo specchio della porta di Cucini spalancato, ma il portierone gialloblù stasera è insuperabile, con uno scatto felino si getta verso i piedi dell’attaccante ospite allungandosi tutto e deviando con la mano destra la traiettoria della palla quel tanto che basta per farle superare la traversa.

Quando ancora Cucini si accartoccia sulla sua destra per prendere il tiro forte, ma non angolato, di Picchi da lontano, l’Usap capisce che potrebbe non essere salutare attendere l’avversaria nella propria area fino alla fine della partita. Alza, pertanto, il proprio baricentro di gioco portando il pressing fin dalle parti di Tani ed è una condizione che sorprende i difensori ospiti che, clamorosamente, al 75’ perdono un contrasto al limite dell’area portato da Diallo che ha l’occasione di presentarsi solo davanti a Tani, lo fa sdraiare con una finta, ma al momento della conclusione gli tira praticamente addosso facendo sfumare l’opportunità del raddoppio.

La Scalese che vede scivolare via gli ultimi minuti si catapulta con tutti gli effettivi nella metacampo avversaria e al 78’ ci vuole una magia in sede di recupero di Marmo per togliere la palla dalla disponibilità di Caponi che si sarebbe presentato solo davanti a Cucini nel prosieguo della corsa.

Sul ribaltamento di fronte Vezzosi sfrutta l’ampio spazio concessogli in sede di ripartenza e, sul lancio di Pogosean, attende l’uscita di Tani per superarlo con un pallonetto, ma la mira è imprecisa.

Nel corso dei tre minuti di recupero concessi dal regolarissimo Sig. Lisi della Sezione di Arezzo (direzione che ha lasciato tranquillamente giocare la partita, sorvolando su eventuali repressioni considerate confacenti allo sviluppo del gioco, tanto che le ammonizioni sono arrivate soltanto nel finale, a punire altrettanti falli tattici) c’è da registrare l’infortunio a Cucini che, in uscita, viene travolto, inavvertitamente (entrambi guardavano la traiettoria della palla), da un attaccante ospite ed è costretto ad uscire lasciando i propri colori in dieci per esaurimento del numero massimo di cambi.

In porta ci va, pertanto, Pogosean che ha anche il tempo di intervenire per prendere e gestire l’ultima palla gettata in area, in cerca di miglior fortuna, dalla Scalese.

Vittoria finale prestigiosa, quindi, per l’Usap che la elimina, comunque, matematicamente dalla competizione poiché, qualsiasi risultato uscisse fuori dall’ultima partita del girone (Scalese-Le Querci) relegherebbe la compagine poggibonsese al massimo al secondo posto e, quindi, eliminata.

Resta la soddisfazione della vittoria, di aver ribadito una solidità nuova nei confronti di realtà più importanti e più forti del panorama regionale e anche una mini-rivincita rispetto al primo impatto con la Scalese che fu, ricordiamo, irrimediabilmente disastroso, nella lontana Coppa targata 2009/2010.

 

                                                                                              Mariano Rocchetta

 

 

 


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